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Diario di zona di Luigi Chiarella

Le edizioni Alegre e Wu Ming 1 hanno inaugurato, con questo libro, la collana “ Quinto Tipo ”; Diario di zona, infatti, rientra in un non genere, il libro è un oggetto narrativo non identificato. Quando ho scoperto la nascita di questa collana, ne sono rimasto entusiasta ; da sempre, non riesco a identificarmi, e a identificare. Non sono mai riuscito a ritrovarmi in una statistica e quando qualcuno mi chiede che partito voti, che genere di libri o film ti piacciono … non riesco a dare una risposta o se la do è solo per convezione sociale. Prima invidiavo chi con certezza, sin da piccolo, sapeva darle quelle risposte, mi sentivo in qualche modo anormale. Come si fa a non appartenere a una categoria, a rientrare in un gruppo, far parte di un tipo, in una società che cataloga? Si deve per forza stare o da una parte o dall’altra, io né nell’una né nell’altra: un soggetto storico non identificato. Poi, con il tempo, ho compreso, ma questa è un’altra storia. Torniamo a Diario ...

Blocco 52 di Lou Palanca

Luigi Silipo, già membro del comitato centrale del PCI, era il rappresentante calabrese dell'Alleanza dei Contadini, quando a pochi passi da casa, nel quartiere Maddalena della città di Catanzaro, il 1 aprile 1965,  fu ucciso. La città ha rimosso il fatto. Mai una commemorazione, nessuna targa, una via, una piazza a ricordo di un uomo che ha lottato per l'ideale di giustizia. A lui, tutti, dai giudici, agli avvocati, ai compagni di partito e del sindacato, ai cittadini, quella giustizia hanno negato con il silenzio. Questo libro, scritto da un collettivo, Lou Palanca,  riporta a galla i fatti, sebbene romanzati ed è un tentativo di rimuovere il velo dell'oblio.  Nel libro, la storia di Silipo si intreccia con quella di Giuseppe Malacaria ucciso il 4 febbraio 1971 da una bomba neofascista durante una manifestazione di protesta: due morti, nessun colpevole e nessuna possibilità di consultare gli atti giudiziari perché, per entrambi gli omicidi, quegli att...

Lacci di Domenico Starnone

Legarsi a qualcun altro è un atto di libertà e insieme di responsabilità. Il "laccio", alcune volte, dopo tanto o poco tempo, magari all'improvviso, risulta stretto e soffocante. Si vorrebbe spiccare il volo ma allo stesso tempo forte è il peso del dovere, la responsabilità di quel legame, si oscilla tra libertà e responsabilità. Una lotta interna lacera le certezze e mille dubbi offuscano ogni sereno ragionamento. Ogni decisione risulterebbe un tradimento. Un tradimento verso se stesso, la propria libertà o verso l'altro, la responsabilità. "È vero che gli hai insegnato tu ad allacciarsi le scarpe?" , chiese al padre, Anna, indicando il fratello. Il padre, che aveva abbandonato la famiglia per una giovane donna, ascoltava quella ingenua domanda della piccola Anna, che lo inchiodava alla responsabilità del legame, del quale, loro, i figli erano solo una conseguenza, un effetto di quel legame.  Vanda, la mamma, la moglie che costituiva uno ...

Numero zero di Umberto Eco

I romanzi di Umberto Eco hanno tutti la stessa struttura ma a ogni nuova pubblicazione c’è sempre qualcuno che urla ai quattro social che vi sia del plagio. Nei suoi libri ci sono sempre rinvii letterari e c’è sempre un gioco con il lettore: Eco nasconde tra la trama frasi, parti di componimenti del passato.  Leggere un libro di Eco significa addentrarsi in tanti altri libri: utilizza nei suoi componimenti la tecnica del centone, cioè collage di frasi e autori diversi.  In un suo famoso saggio, “ Sei passeggiate nei boschi narrativi ” sei interventi che Eco ha tenuto nel 1992-93 in occasione delle Norton Lectures ad Harvard, in cui, rivolgendosi a un vasto pubblico, affrontò una riflessione sulla narratività partendo dall’esperienza del lettore - Eco ci guida all’interno dei boschi narrativi e ci insegna come percorrerli. Il testo narrativo si rivolge: ” … a un lettore di primo livello che desidera sapere come la storia vada a finire e a un lettore di secondo l...

C'è un re pazzo in Danimarca di Dario Fo

Proposta dal figlio Jacopo , cultore della storia della Danimarca , la storia di questo re appassiona Dario , che con la sua maestria ci racconta, attraverso documenti inediti, diari segreti, la Storia di un periodo tra il XVIII e XIX secolo. La storia e la Storia si intrecciano, quella del visionario, progressista, Cristiano VII, re di Danimarca e Norvegia, e quella di un regno e delle idee illuministe che si stavano diffondendo in tutta Europa e che culmineranno con la Rivoluzione Francese. Cristiano VII soffrì di gravi problemi mentali - « La gente dice di me che sono pazzo per certe mie intemperanze. Ma cosa si dovrebbe dire di tutta quanta questa umanità che non sa far altro che scannarsi e far  scorrere sangue come fiumi magari per una questione di fede o di razza .» - ma nonostante tutto, o proprio perché pazzo, riuscì a stravolgere la realtà politica, economica di quel tempo e del regno, indotto da un medico,  Struensee ,   un'archiatra  e dai p...

Trilogia della città di K di Agota Kristof

Una favola nera, triste che all’improvviso si trasforma in un labirinto, ci cadi dentro, non sai come e quando è potuto succedere ma ti trovi invischiato nella storia, intrappolato: vite immaginarie, vissute, non riesci, caro lettore, più a comprendere qual è la verità della storia, storie nelle storie, un intreccio narrativo che ti terrà incollato alle pagine, una bramosia di arrivare in fondo, scoprire l’origine di tutto. Parole che ti si scolpiscono negli occhi, scene che si sovrappongono, disperate, dolorose, sorprendenti. E quando credi di aver compreso la trama, uno schiaffo ti sveglia: era un sogno, le cose stanno peggio di come le avevi intese. La Kristof smaschera le rappresentazioni del mondo, lo capisci perché leggendo, forte è il ribrezzo, la voglia di chiudere il libro, perché quelle parole, poche volte le hai sentite, poche volte le hai lette con quella forza, parole crude, nette, perentorie, vere e non semplici rappresentazioni. Non provare a leggere la tr...

La donna della domenica di Fruttero & Lucentini

Il libro è rimasto nella lista dei desideri per troppo tempo, solo ora me ne rendo conto: un crimine contro la buona lettura. Tu, sì proprio tu, che stai leggendo, se non vuoi macchiarti dello stesso crimine, chiudi il computer, esci da casa, corri in libreria, entra e compra la donna della domenica .  La donna della domenica è un giallo, scritto dalla “ditta” Fruttero & Lucentini , è stato il primo giallo italiano, pubblicato nel 1972. Il romanzo ebbe un grande successo e ne fu tratto un film nel 1975 e una fiction nel 2011. Un architetto, Garrone, che vive di espedienti, viene trovato morto nel suo studio, colpito in testa con una riproduzione di un itifallo iguvino.  Anna Carla, moglie di un industriale, e Massimo, un giovane della buona borghesia torinese, saranno i primi sospettati. Lello, giovane impiegato, che ha una storia omosessuale con Massimo, si incuriosisce, si appassiona all’indagine e arriverà vicino alla verità, al punto di lasciarci la vita....

The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson

Quando la sera decido di vedere un film, all’inizio, e se il film non mi piace anche dopo, ho un senso di inconcludenza, per non aver ottemperato alla mia dose di lettura quotidiana. Così ieri sera, appena scorrevano le prime immagini del film, mi dicevo - sei sempre in tempo per chiudere la tv - , mentre con un occhio sbirciavo i libri sul comodino, poi una ragazza davanti a un monumento, con un libro in mano: una storia contenuta in un libro, filtrata dalle parole dello scrittore. Ho chiuso la lampada e gli occhi si sono incollati allo schermo della tv.  In una repubblica immaginaria, Zubrowka , c’è il Grand Hotel Budapest , raggiungibile solo con una funicolare; si parte dal mondo per uscirne e ritornarvi. I personaggi hanno un tratto fumettistico, e non poteva essere diversamente, infatti la sceneggiatura del film, oltre che del regista, Wes Anderson , è di Hugo Guinness un famoso illustratore britannico.   Il film è ispirato alle storie di Stefan Zweig scritt...

Fiaba d'amore di Antonio Moresco

C’era una volta un vecchio pazzo, inizia così, come tutte le fiabe, anche questa scritta da Moresco. Il vecchio pazzo viveva su un marciapiede, vegliato da un colombo malandato, la sua vita procedeva immutabile, finché un giorno accadde una cosa incredibile. Una meravigliosa ragazza lo porta con sé a casa, se ne prende cura, lo lava, lo ama. Tutto bene quel che finisce bene, ma se il libro fosse finito qui, non mi sarebbe piaciuto: un barbone ai margini della vita sociale, la bella ragazza lo salva e se ne innamora, sembra un classico disneyano, ma per fortuna il libro non finisce, e anzi improvvisamente prende forma l’insperato, non solo per il vecchio pazzo ma anche per il lettore che ha voglia di abbandonarsi nell’impossibile avvicendarsi di parole non scontate e banali. Un libro, naturalmente sull’amore, sulla diversità, sulla povertà, sulla superficialità e la speranza. “Avevo spento tutte le luci della mia casa e della mia vita … avevo chiuso tutte le porte … mi ero me...

Sottomissione di Michel Houellebecq

Il libro è un racconto di fantapolitica, ma non solo. I  Fratelli Musulmani vincono le elezioni in Francia e Ben Abbes diviene Presidente. È la storia di François, il protagonista, docente universitario, e un saggio su J.K. Huysmans , uno scrittore francese che influenzò lo sviluppo del romanzo decadente.  È la decadenza il fulcro del romanzo. La decadenza umana dell’accademico parigino, quarantenne, solo, che non ha notizia dei suoi genitori da diversi anni, tanto da ricevere per posta  la notizia  della morte della mamma, che lo informerà della sepoltura della donna e delle modalità, ove se ne volesse occupare, delle esequie.  Il romanzo è, anche, il racconto della decadenza della civiltà occidentale che non era più in grado di salvare se stessa – non più di quanto lo fosse stata la Roma del V secolo della nostra era, che Robert Rediger, rettore della nuova università islamica Parigi - Sorbona, durante una chiacchierata con Fran ç ois, per conv...

I libri più belli del 2014

1 . L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio di Murakami Haruki La sofferenza è il tema dell’ultimo libro di Murakami, e il “pellegrinaggio” che segue la perdita e conduce a se stessi, a ritrovarsi.  Tazaki Tsukuru abita a Nagoya e insieme ai suoi quattro amici, due femmine e due maschi, formano un gruppo affiatato, almeno fino al secondo anno di università, quando riceve una telefonata da Ao, che gli dice di non farsi più sentire e di non cercarli. Da allora non avrà più nessuna notizia dei quattro. Il ragazzo cade in una profonda depressione e il suo unico desiderio sarà  morire, senza averne la volontà, “ Se Tsukuru non tentò mai realmente di suicidarsi, fu forse perché la sua idea della morte era così pura e intensa, che nella mente non riusciva ad associarla a un’immagine concreta. Il problema della realizzazione pratica restava in secondo piano. Se si fosse imbattuto in una porta che conduceva alla morte, probabilmente l...

Volevo tutto di Andrea Gentile

Sono attratto, da un po’ di tempo, da libri che non appartengono a un genere definito. Quei libri che sfuggono a una qualsiasi categoria ma che, caparbiamente, qualcuno cerca ancora di classificarli, di appiccicargli un’etichetta, senza esito. Ho acquistato il nuovo libro di Andrea Gentile, proprio perché il suo precedente, “ L’impero familiare delle tenebre future ”, ha quei requisiti di cui sopra. In Volevo tutto , c’è una trama, c’è il protagonista, Andrea Di Sanza , c’è un luogo, via Solferino 28, a Milano, un luogo di lavoro, la sede del più importante quotidiano del Paese, il Corriere della Sera, ci sono tutti gli altri personaggi, il padre, che anni fa proprio in quel giornale aveva lavorato, la mamma, la moglie e il figlio nato da poco che sono rimasti al sud e c’è il fratello, ritornato dalla naja, sta male, parla di un film segreto che Federico Fellini sta per girare. Andrea non gli crede ma quando viene contattato da un amico del fratello e collaboratore del m...

Smith & Wesson di Baricco

Baricco ci sa fare con le parole, non lo scopro certo io. Sa scrivere, sa costruire storie e creare prodotti di narrativa.  La narrativa è anche un prodotto, nella forma di libro lo è. Questo, Smith & Wesson , è mediocre.  Per chi come me ha tanti libri di Baricco nella propria libreria e li ha pure letti ed apprezzati, non si può accontentare di una sceneggiatura come questa, banale sin dal titolo.  Ci sono alcuni passaggi alla Baricco, certo, e ci mancherebbe, ma manca del tutto quella magia, che quando affronti i suoi testi ti prende: leggi, ti fermi un attimo, e poi rileggi, ti fermi, vai avanti così per tutto il libro e quando hai finito di leggerlo ti dispiace e lo riapri, il libro, alla ricerca di quel passo che più ti è piaciuto e poi quell’altro e l’altro ancora, e cerchi di impararli a memoria, li appunti su un pezzo di carta che riponi accanto al letto sul comodino e prima di andare a dormire, ogni tanto li rileggi. Baricco è un sacerdote lai...

Il lato oscuro del cuore di Corrado Augias

Corrado Augias torna al romanzo. Dopo aver dedicato diversi anni alla redazione di saggi, lascia Rizzoli e approda in Einaudi . Non ci ho trovato nel libro “poesia” ma gli intrecci e i dialoghi stuzzicano l’intelletto; Augias dissemina chicche culturali, da fine erudito qual è.  Le schermaglie dialettiche tra Claudia e il suo fidanzato, Corrado, e i dettagliati riferimenti storici, sebbene filtrati dalla necessità romanzesca del testo, sono dei contributi alla conoscenza, un dono che il lettore può assaporare. La forma, puntuale, garbata a tratti ironica, che contraddistingue lo scrittore nel suo eloquio, la si ritrova nel testo scritto e poi se si ha la fortuna di interloquire con Augias e avere la copia autografata del libro, non fa male, anzi. Clara è una psicologa da poco laureata, rimane sveglia fino a tardi a studiare i casi delle grandi isteriche e dei medici che le ebbero in cura: Freud , Jung , Charcot . Wanda è una giovane donna, sposata con un uomo...

L'armata dei sonnambuli di Wu Ming

Sulla rivoluzione francese ci sono montagne di libri, ma in questo romanzo c’è tanto di diverso. Partiamo da quello che non c’è. Non c’è una sistematicità degli eventi, uno snocciolare degli anni come fossero olive, non ci sono tesi ed antitesi, e allora cosa c’è? Una storia, e vi sembra poco? Anzi ci sono delle storie, quelle della plebe rivoluzionaria in nome della quale ogni rivoluzione ha inizio e poi sempre finisce col travolgerla e umiliarla, meno male che questa volta, dalla parte della plebe, si schiera Scaramouche, un uomo in maschera che si aggira sui tetti, l’Ammazzaincredibili. Dicono che sia un italiano. Meno male che c’è Marie Nozière, una sarta e rivoluzionaria, una figura essenziale, tutto il romanzo ruota intorno a lei.  C’è la storia raccontata dal punto di vista di chi la fece, tutto in presa diretta, osserviamo gli avvenimenti accadere. “ Te lo si conta noi, com’è che andò. Noi che s’era in Piazza Rivoluzione. Qualchedun altro te lo conterebbe – e ma...

Pantera di Stefano Benni

Ci sono dei libri che prendi dagli scaffali della libreria senza leggere la quarta di copertina, senza alcuna informazione, perché lo scrittore, in sé, è garanzia; perché da tempo leggi i suoi libri e sai cosa troverai, e la cosa si ripete così da anni.  Sai dell’uscita del libro, vai in libreria, lo compri e torni a casa desideroso di appagare l’astinenza dal piacere; come quando ti appresti ad assaporare un piatto tipico, ne conosci il sapore e quel che ti aspetti è lo stesso gusto, quello di sempre, non è abitudine, no, quella mai, altrimenti non ci sarebbe più piacere. È più voglia di qualcosa che conosci, che sai essere in linea con i tuoi gusti, e che si rinnova ogni volta. Questa volta, caro Benni , mi sono trovato spaesato, non c’erano i soliti personaggi che, benché fantasiosi, riesci a rendere, grazie alla tua maestria di scrittore, veri; non c’erano le invenzioni mirabolanti, gli espedienti letterari, che fanno di te uno scrittore unico, nel panorama italian...

L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio di Murakami Haruki

La sofferenza è il tema dell’ultimo libro di Murakami, e il “pellegrinaggio” che segue la perdita e conduce a se stessi, a ritrovarsi.  Tazaki Tsukuru abita a Nagoya e insieme ai suoi quattro amici, due femmine e due maschi, formano un gruppo affiatato, almeno fino al secondo anno di università, quando riceve una telefonata da Ao, che gli dice di non farsi più sentire e di non cercarli. Da allora non avrà più nessuna notizia dei quattro.

La bellezza dele cose fragili di Taiye Selasi

Leggere questo libro è stato un privilegio.  È un libro d’amore. La storia di una famiglia di origine africana, ma non secondo i canoni occidentali, quelli che siamo abituati a conoscere dai mass media; la scrittrice ha coniato una parola, Afropolitan , per definire i giovani africani colti, creativi, cresciuti in Europa o in America che sono cittadini del mondo; sentono propria la cultura dell’Africa tanto quella dell’Occidente. Taiye Selasi oltre che scrittrice è una fotografa. Nata a Londra, ma cresciuta a Boston (Massachusetts) in una famiglia di accademici. Ha una sorella gemella di nome Yetsa. La madre è una pediatra nigeriana nativa yoruba , mentre il padre è un chirurgo ghanese di etnia ewe . Si è laureata summa cum laude presso l'Università di Yale, per poi continuare gli studi in Inghilterra studiando Relazioni Internazionali all'Università di Oxford. Ha inoltre seguito un laboratorio di sceneggiatura alla Columbia University. Nel libro vi sono deg...