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Visualizzazione dei post con l'etichetta Letteratura francese

Aspettando Bojangles di Olivier Bourdeaut

L’amore è stato raccontato in tanti modi, ha riempito pagine e pagine di libri, i grandi scrittori hanno scritto pagine memorabili, il solo pensiero di cimentarsi sfiora l’impresa o la presunzione.   Bourdeaut ha compiuto un’impresa, ha scritto una storia d’amore inedita, sorprendente, ed è riuscito con la sua prosa a toccare ogni corda dei sentimenti. Un uomo è innamorato di sua moglie, al punto che asseconda la sua pazzia e per tutta la vita, racconta a sé e a suo figlio una bella storia, per sfuggire dalla realtà banale e triste, per sfuggire dalla gabbia che la società e gli uomini superficiali costruiscono intorno alle vicende umane. Non può essere ricondotta, la vita di un individuo, solo sotto i lumi della razionalità, a una classificazione, a una categoria;  l’uomo è più complesso di una legge, di una regola. A seguito dell’incendio della casa, i medici certificano con un nome la malattia, schizofrenia bipolare e rinchiudono Renée, o la nuova Joséphine, o ...

Il Regno di Emmanuel Carrère

Il nuovo libro di Emmanuele Carrère, pubblicato da Adelphi, la stessa casa editrice di Limonov , è anch’esso un “ oggetto narrativo non identificato ”. Da qualche anno questi oggetti narrativi, che sono un non genere, sempre più, occupano gli scaffali delle librerie, e sono oggetti di discussione. Il libro di Carrère racconta la fede, la sua, conquistata e persa, e la fede delle origini, la nascita e la diffusione del Cristianesimo. Un libro che ha richiesto sette anni di lavoro, di ricerca interiore e sui testi, di studio delle scritture e dei suoi quaderni scritti nel periodo della conversione, che riempiva con commenti al Vangelo di Giovanni. Carrère è un maestro della narrazione della storia degli altri, sue sono tante biografie, e anche questa volta il lavoro che ci ha donato è un capolavoro.  “Ho idea”, scrive Carrère, “che quando questo libro uscirà qualcuno mi chiederà: «Ma insomma, alla fin fine, lei è cristiano o no?».“. Risponde alla domanda, anche...

Trilogia della città di K di Agota Kristof

Una favola nera, triste che all’improvviso si trasforma in un labirinto, ci cadi dentro, non sai come e quando è potuto succedere ma ti trovi invischiato nella storia, intrappolato: vite immaginarie, vissute, non riesci, caro lettore, più a comprendere qual è la verità della storia, storie nelle storie, un intreccio narrativo che ti terrà incollato alle pagine, una bramosia di arrivare in fondo, scoprire l’origine di tutto. Parole che ti si scolpiscono negli occhi, scene che si sovrappongono, disperate, dolorose, sorprendenti. E quando credi di aver compreso la trama, uno schiaffo ti sveglia: era un sogno, le cose stanno peggio di come le avevi intese. La Kristof smaschera le rappresentazioni del mondo, lo capisci perché leggendo, forte è il ribrezzo, la voglia di chiudere il libro, perché quelle parole, poche volte le hai sentite, poche volte le hai lette con quella forza, parole crude, nette, perentorie, vere e non semplici rappresentazioni. Non provare a leggere la tr...

Sottomissione di Michel Houellebecq

Il libro è un racconto di fantapolitica, ma non solo. I  Fratelli Musulmani vincono le elezioni in Francia e Ben Abbes diviene Presidente. È la storia di François, il protagonista, docente universitario, e un saggio su J.K. Huysmans , uno scrittore francese che influenzò lo sviluppo del romanzo decadente.  È la decadenza il fulcro del romanzo. La decadenza umana dell’accademico parigino, quarantenne, solo, che non ha notizia dei suoi genitori da diversi anni, tanto da ricevere per posta  la notizia  della morte della mamma, che lo informerà della sepoltura della donna e delle modalità, ove se ne volesse occupare, delle esequie.  Il romanzo è, anche, il racconto della decadenza della civiltà occidentale che non era più in grado di salvare se stessa – non più di quanto lo fosse stata la Roma del V secolo della nostra era, che Robert Rediger, rettore della nuova università islamica Parigi - Sorbona, durante una chiacchierata con Fran ç ois, per conv...

Faubourg di Georges Simenon

René De Ritter nato in un faubourg - parola del francese arcaico (sobborgo, periferia), che nel francese moderno è stata sostituita da banlieue - h a abbandonato la sua famiglia e la sua città all’età di 17 anni per arruolarsi nell’esercito, senza fornire, per ventiquattro anni, alcuna notizia di sé.  Ha lottato per sfuggire alla mediocrità del faubourg, della sua famiglia, dei suoi amici, ma all’età di 43 anni accompagnato da Léa, una ragazza che fa la vita, conosciuta un paio di mesi prima in una casa di tolleranza di Clermont-Ferrand e trascinata fin lì con la promessa di far soldi, ritorna in quel posto che l’ha visto nascere.  Vestito di nero con un cappello a larghe tese, che gli dava l’aria di un attore in tournée , René è, adesso, un uomo misterioso, il cognome con cui si presenta non è il suo, negli ultimi vent’anni ha girato il mondo alla ricerca di qualcosa, ma neanche lui sa cosa.

Limonov di Emmanuele Carrère

Il libro è uscito nel 2012, è stato un caso letterario, scelto da "Repubblica" e dal "Corriere della sera", come il miglior libro, ha vinto la XV edizione del premio Malaparte e in Francia il premio Renaudot . È una biografia romanzata su Eduard Limonov , pseudonimo di Eduard Veniaminovich Savenko , scrittore e politico russo che, qualche giorno fa, ha compiuto 71 anni. Prima del bestseller di Emmanuel Carrère, nessuno lo conosceva, se non in Russia. Quando Carrère gli ha chiesto un parere sul libro, ha risposto così: «Non te lo dico. Forse un giorno te lo dirò o forse non te lo dirò mai. È meglio così».