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Visualizzazione dei post con l'etichetta Libri

La ferocia di Nicola Lagioia

Il 16 aprile il comitato direttivo del Premio Strega ha selezionato i dodici libri che si disputeranno la sessantanovesima edizione. Tra quei libri c’era “ La ferocia ” di Nicola Lagioia . Non avevo letto ancora nulla di Lagioia ma da qualche tempo era nella lista dei desideri. Ho letto La ferocia in due giorni. È accaduto, e per fortuna alcune volte capita, di stare con il libro in mano per ore, divorare le parole, e quando non potevo fare a meno di allontanarmi, la mente ritornava al libro, alle ultime parole lette, l’immaginazione proponeva possibili sviluppi della trama e una voglia di rimettere le mani e gli occhi su quelle parole. Il suicidio di una giovane donna, Clara Salvemini , secondogenita della famiglia più influente di Bari, è il filo conduttore di questo noir. Michele , il fratellastro, il disadattato, l’inutile “idiota”, con il quale la ragazza aveva un forte legame, sarà l’unico a non credere alla verità ufficiale, afferrerà quel filo e ci condurrà fino...

Il Regno di Emmanuel Carrère

Il nuovo libro di Emmanuele Carrère, pubblicato da Adelphi, la stessa casa editrice di Limonov , è anch’esso un “ oggetto narrativo non identificato ”. Da qualche anno questi oggetti narrativi, che sono un non genere, sempre più, occupano gli scaffali delle librerie, e sono oggetti di discussione. Il libro di Carrère racconta la fede, la sua, conquistata e persa, e la fede delle origini, la nascita e la diffusione del Cristianesimo. Un libro che ha richiesto sette anni di lavoro, di ricerca interiore e sui testi, di studio delle scritture e dei suoi quaderni scritti nel periodo della conversione, che riempiva con commenti al Vangelo di Giovanni. Carrère è un maestro della narrazione della storia degli altri, sue sono tante biografie, e anche questa volta il lavoro che ci ha donato è un capolavoro.  “Ho idea”, scrive Carrère, “che quando questo libro uscirà qualcuno mi chiederà: «Ma insomma, alla fin fine, lei è cristiano o no?».“. Risponde alla domanda, anche...

Diario di zona di Luigi Chiarella

Le edizioni Alegre e Wu Ming 1 hanno inaugurato, con questo libro, la collana “ Quinto Tipo ”; Diario di zona, infatti, rientra in un non genere, il libro è un oggetto narrativo non identificato. Quando ho scoperto la nascita di questa collana, ne sono rimasto entusiasta ; da sempre, non riesco a identificarmi, e a identificare. Non sono mai riuscito a ritrovarmi in una statistica e quando qualcuno mi chiede che partito voti, che genere di libri o film ti piacciono … non riesco a dare una risposta o se la do è solo per convezione sociale. Prima invidiavo chi con certezza, sin da piccolo, sapeva darle quelle risposte, mi sentivo in qualche modo anormale. Come si fa a non appartenere a una categoria, a rientrare in un gruppo, far parte di un tipo, in una società che cataloga? Si deve per forza stare o da una parte o dall’altra, io né nell’una né nell’altra: un soggetto storico non identificato. Poi, con il tempo, ho compreso, ma questa è un’altra storia. Torniamo a Diario ...

Lacci di Domenico Starnone

Legarsi a qualcun altro è un atto di libertà e insieme di responsabilità. Il "laccio", alcune volte, dopo tanto o poco tempo, magari all'improvviso, risulta stretto e soffocante. Si vorrebbe spiccare il volo ma allo stesso tempo forte è il peso del dovere, la responsabilità di quel legame, si oscilla tra libertà e responsabilità. Una lotta interna lacera le certezze e mille dubbi offuscano ogni sereno ragionamento. Ogni decisione risulterebbe un tradimento. Un tradimento verso se stesso, la propria libertà o verso l'altro, la responsabilità. "È vero che gli hai insegnato tu ad allacciarsi le scarpe?" , chiese al padre, Anna, indicando il fratello. Il padre, che aveva abbandonato la famiglia per una giovane donna, ascoltava quella ingenua domanda della piccola Anna, che lo inchiodava alla responsabilità del legame, del quale, loro, i figli erano solo una conseguenza, un effetto di quel legame.  Vanda, la mamma, la moglie che costituiva uno ...

Numero zero di Umberto Eco

I romanzi di Umberto Eco hanno tutti la stessa struttura ma a ogni nuova pubblicazione c’è sempre qualcuno che urla ai quattro social che vi sia del plagio. Nei suoi libri ci sono sempre rinvii letterari e c’è sempre un gioco con il lettore: Eco nasconde tra la trama frasi, parti di componimenti del passato.  Leggere un libro di Eco significa addentrarsi in tanti altri libri: utilizza nei suoi componimenti la tecnica del centone, cioè collage di frasi e autori diversi.  In un suo famoso saggio, “ Sei passeggiate nei boschi narrativi ” sei interventi che Eco ha tenuto nel 1992-93 in occasione delle Norton Lectures ad Harvard, in cui, rivolgendosi a un vasto pubblico, affrontò una riflessione sulla narratività partendo dall’esperienza del lettore - Eco ci guida all’interno dei boschi narrativi e ci insegna come percorrerli. Il testo narrativo si rivolge: ” … a un lettore di primo livello che desidera sapere come la storia vada a finire e a un lettore di secondo l...

C'è un re pazzo in Danimarca di Dario Fo

Proposta dal figlio Jacopo , cultore della storia della Danimarca , la storia di questo re appassiona Dario , che con la sua maestria ci racconta, attraverso documenti inediti, diari segreti, la Storia di un periodo tra il XVIII e XIX secolo. La storia e la Storia si intrecciano, quella del visionario, progressista, Cristiano VII, re di Danimarca e Norvegia, e quella di un regno e delle idee illuministe che si stavano diffondendo in tutta Europa e che culmineranno con la Rivoluzione Francese. Cristiano VII soffrì di gravi problemi mentali - « La gente dice di me che sono pazzo per certe mie intemperanze. Ma cosa si dovrebbe dire di tutta quanta questa umanità che non sa far altro che scannarsi e far  scorrere sangue come fiumi magari per una questione di fede o di razza .» - ma nonostante tutto, o proprio perché pazzo, riuscì a stravolgere la realtà politica, economica di quel tempo e del regno, indotto da un medico,  Struensee ,   un'archiatra  e dai p...

Trilogia della città di K di Agota Kristof

Una favola nera, triste che all’improvviso si trasforma in un labirinto, ci cadi dentro, non sai come e quando è potuto succedere ma ti trovi invischiato nella storia, intrappolato: vite immaginarie, vissute, non riesci, caro lettore, più a comprendere qual è la verità della storia, storie nelle storie, un intreccio narrativo che ti terrà incollato alle pagine, una bramosia di arrivare in fondo, scoprire l’origine di tutto. Parole che ti si scolpiscono negli occhi, scene che si sovrappongono, disperate, dolorose, sorprendenti. E quando credi di aver compreso la trama, uno schiaffo ti sveglia: era un sogno, le cose stanno peggio di come le avevi intese. La Kristof smaschera le rappresentazioni del mondo, lo capisci perché leggendo, forte è il ribrezzo, la voglia di chiudere il libro, perché quelle parole, poche volte le hai sentite, poche volte le hai lette con quella forza, parole crude, nette, perentorie, vere e non semplici rappresentazioni. Non provare a leggere la tr...

La donna della domenica di Fruttero & Lucentini

Il libro è rimasto nella lista dei desideri per troppo tempo, solo ora me ne rendo conto: un crimine contro la buona lettura. Tu, sì proprio tu, che stai leggendo, se non vuoi macchiarti dello stesso crimine, chiudi il computer, esci da casa, corri in libreria, entra e compra la donna della domenica .  La donna della domenica è un giallo, scritto dalla “ditta” Fruttero & Lucentini , è stato il primo giallo italiano, pubblicato nel 1972. Il romanzo ebbe un grande successo e ne fu tratto un film nel 1975 e una fiction nel 2011. Un architetto, Garrone, che vive di espedienti, viene trovato morto nel suo studio, colpito in testa con una riproduzione di un itifallo iguvino.  Anna Carla, moglie di un industriale, e Massimo, un giovane della buona borghesia torinese, saranno i primi sospettati. Lello, giovane impiegato, che ha una storia omosessuale con Massimo, si incuriosisce, si appassiona all’indagine e arriverà vicino alla verità, al punto di lasciarci la vita....

Fiaba d'amore di Antonio Moresco

C’era una volta un vecchio pazzo, inizia così, come tutte le fiabe, anche questa scritta da Moresco. Il vecchio pazzo viveva su un marciapiede, vegliato da un colombo malandato, la sua vita procedeva immutabile, finché un giorno accadde una cosa incredibile. Una meravigliosa ragazza lo porta con sé a casa, se ne prende cura, lo lava, lo ama. Tutto bene quel che finisce bene, ma se il libro fosse finito qui, non mi sarebbe piaciuto: un barbone ai margini della vita sociale, la bella ragazza lo salva e se ne innamora, sembra un classico disneyano, ma per fortuna il libro non finisce, e anzi improvvisamente prende forma l’insperato, non solo per il vecchio pazzo ma anche per il lettore che ha voglia di abbandonarsi nell’impossibile avvicendarsi di parole non scontate e banali. Un libro, naturalmente sull’amore, sulla diversità, sulla povertà, sulla superficialità e la speranza. “Avevo spento tutte le luci della mia casa e della mia vita … avevo chiuso tutte le porte … mi ero me...

Sottomissione di Michel Houellebecq

Il libro è un racconto di fantapolitica, ma non solo. I  Fratelli Musulmani vincono le elezioni in Francia e Ben Abbes diviene Presidente. È la storia di François, il protagonista, docente universitario, e un saggio su J.K. Huysmans , uno scrittore francese che influenzò lo sviluppo del romanzo decadente.  È la decadenza il fulcro del romanzo. La decadenza umana dell’accademico parigino, quarantenne, solo, che non ha notizia dei suoi genitori da diversi anni, tanto da ricevere per posta  la notizia  della morte della mamma, che lo informerà della sepoltura della donna e delle modalità, ove se ne volesse occupare, delle esequie.  Il romanzo è, anche, il racconto della decadenza della civiltà occidentale che non era più in grado di salvare se stessa – non più di quanto lo fosse stata la Roma del V secolo della nostra era, che Robert Rediger, rettore della nuova università islamica Parigi - Sorbona, durante una chiacchierata con Fran ç ois, per conv...

Smith & Wesson di Baricco

Baricco ci sa fare con le parole, non lo scopro certo io. Sa scrivere, sa costruire storie e creare prodotti di narrativa.  La narrativa è anche un prodotto, nella forma di libro lo è. Questo, Smith & Wesson , è mediocre.  Per chi come me ha tanti libri di Baricco nella propria libreria e li ha pure letti ed apprezzati, non si può accontentare di una sceneggiatura come questa, banale sin dal titolo.  Ci sono alcuni passaggi alla Baricco, certo, e ci mancherebbe, ma manca del tutto quella magia, che quando affronti i suoi testi ti prende: leggi, ti fermi un attimo, e poi rileggi, ti fermi, vai avanti così per tutto il libro e quando hai finito di leggerlo ti dispiace e lo riapri, il libro, alla ricerca di quel passo che più ti è piaciuto e poi quell’altro e l’altro ancora, e cerchi di impararli a memoria, li appunti su un pezzo di carta che riponi accanto al letto sul comodino e prima di andare a dormire, ogni tanto li rileggi. Baricco è un sacerdote lai...