Il 16 aprile il comitato direttivo del Premio Strega ha
selezionato i dodici libri che si disputeranno la sessantanovesima edizione.
Tra quei libri c’era “La ferocia” di Nicola Lagioia. Non avevo letto ancora
nulla di Lagioia ma da qualche tempo era nella lista dei desideri. Ho letto La
ferocia in due giorni. È accaduto, e per fortuna alcune volte capita, di stare
con il libro in mano per ore, divorare le parole, e quando non potevo fare a
meno di allontanarmi, la mente ritornava al libro, alle ultime parole lette,
l’immaginazione proponeva possibili sviluppi della trama e una voglia di
rimettere le mani e gli occhi su quelle parole.
Il suicidio di una giovane donna, Clara Salvemini, secondogenita
della famiglia più influente di Bari, è il filo conduttore di
questo noir. Michele, il fratellastro, il disadattato, l’inutile “idiota”, con
il quale la ragazza aveva un forte legame, sarà l’unico a non credere alla
verità ufficiale, afferrerà quel filo e ci condurrà fino alla fine. «A
diciott’anni» Clara, scrive Lagioia «poteva somigliare a certe attrici del
cinema dopo il periodo delle maggiorate. Le curve morbide ma senza eccessi, una
Natalie Wood in assenza della verniciatura finale. Vittorio non afferrava cosa
ci fosse tra una trasformazione e l’altra. Aveva dovuto aspettare che Clara si
sposasse per capire quale fosse il suo posto nel mondo. Ma fino a quel momento
aveva faticato. La ragazza passava tra le stanze della villa. Difficile
sentirla strepitare o anche solo provare a litigarci. La calma fatta persona. A
lui però sembrava che fosse per così dire la porzione a favore di luce, e
temeva di riceverne conferma da chi, volta per volta, era davvero beneficiato
dalla presenza di sua figlia. I ragazzi.».
Il romanzo è il ritratto di un’epoca, di un mondo, il
nostro, in cui l’uomo, feroce animale, in possesso del libero arbitrio senza il
peso della responsabilità, ha oltrepassato ogni limite metafisico, e postosi re
della natura la manipola, la domina, la trasforma, la distrugge e si
distrugge. Quando il mezzo diventa il fine e se il mezzo è la volontà di
potenza, il fine diventa un’incondizionata potenza il cui destino è
necessariamente la distruzione attraverso la ferocia.
La ferocia di Nicola Lagioia
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine:411
Commenti
Posta un commento