Il libro è tradotto dal giapponese da Giorgio Amitrano, pubblicato da Einaudi in unico volume che comprende i primi due romanzi di quella che in realtà è una trilogia.
È chiaro l’omaggio, già dal titolo al 1984 di Orwell, e la frase: «La maggior parte della gente non crede nella verità, ma in quello che vorrebbe che la verità fosse», ne è un forte riferimento.
Nel libro i protagonisti sono una donna e un uomo.
La donna, Aomame è bloccata in un taxi nel traffico, nella borsetta ha un affilatissimo rompighiaccio con cui deve uccidere un uomo.
L’uomo, Tengo, insegnante di matematica in una scuola preparatoria e, aspirante scrittore dotato di buona tecnica, riceve da un editor senza scrupoli lo strano incarico di riscrivere il romanzo “La crisalide d’aria” di un'enigmatica diciassettenne, così da candidarlo a un famoso premio letterario. Il romanzo è un racconto fantastico.
Intanto nel cielo ci sono due lune, una accanto all’altra, ma il lettore non si lasci ingannare dalle apparenze.
Murakami costruisce una narrazione parallela, alternando la storia di Aomame e di Tengo che si amano da sempre, oltre lo spazio e il tempo. I due vivono in un universo separato e distinto dal loro ma coesistente e che Aomame chiama 1Q84; la Q rappresenta il punto interrogativo (question mark). «A quel tempo nessuno sapeva ciò che sarebbe accaduto».
Oltre a Orwell nel libro, Murakami cita Cechov. «Lo scrittore non è una persona che risolve i problemi, ma che li pone», e tanti sono i dubbi che la fine del secondo libro lascia. Che sviluppi prenderà la storia non lo so, non mi rimane che attendere il terzo libro che uscirà nell’ottobre del 2012, quello che so ora, è che sarò impaziente. Non avevo mai letto Murakami e già dalle prime pagine mi ha catturato, è riuscito ad attivare l’interruttore in modalità On che si trova sul pannello della coscienza e che serve ad attivare quel territorio dello spirito che nella vita quotidiana non è usato tanto, come ci racconta l’autore stesso, in un’intervista uscita su Repubblica a cura di Dario Oliverio.
Io l'ho letto e il libro mi ha stupito e mi sono accorto che non siamo davanti a un libro comune, ma qualcosa di molto più complesso. Non capisco nemmeno se mi è piaciuto, ma non è questo il punto perchè vengono dati molti spunti per riflettere.
RispondiEliminaAttendo la terza parte per concludere le riflessioni sospese.
Condivido. I libri permettono di scoprire altri punti di vista anche per questo li leggo. Grazie per aver lasciato il tuo pensiero.
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