Passa ai contenuti principali

Post

La misura eroica di Andrea Marcolongo

Dopo il gran successo del primo libro, La lingua geniale , nel quale Marcolongo ci ha raccontato perché amare il Greco antico, l a scrittrice che non voleva più scrivere di antico, di greco, si è presa del tempo per intraprendere un viaggio interiore, alla fine ha scoperto che avrebbe perso parte di sé se avesse abbandonato l’antico. In questo libro non parla di lingua greca ma utilizza il mondo antico, Le Argonautiche di Apollonio Rodio , l’archetipo dei romanzi di formazione, il racconto della prima nave che solca i mari non per fare la guerra ma per intraprendere un’impresa impossibile; conoscere se stessi, incontrare l’amore, e intreccia il viaggio di Giasone e dei suoi compagni con il suo viaggio personale. Tre piani narrativi, il mito greco più antico, il viaggio e l’autobiografia.   C’è nel libro una cura delle parole che raramente ho riscontrato in altri libri, “ Quando non capisco qualcosa della vita io risalgo all’etimologia della Parola per capire e dare un se
Post recenti

La compagnia delle anime finte di Wanda Marasco

Dopo il meraviglioso Il genio dell’abbandono , Wanda Marasco torna a raccontare Napoli. Città dei paradossi, palcoscenico ideale per i personaggi che vengon fuori dalla penna della scrittrice.  La voce narrante è di Rosa, seduta accanto al letto della madre morta, le parla, rievoca l’infanzia di Vincenzina, l’incontro con Rafele, suo padre, l’ostilità dei Maiorana, il prestito a usura prima subìto per pagare le cure di Rafele e poi praticato da Vincenzina, l’amica Annarella che vive con la madre pazza, il maestro Nunziata, e Mariomaria «la creatura che ha dentro di sé una preghiera rovesciata» ; tutte “anime finte” che hanno un guasto. La Marasco racconta nei suoi romanzi gli umiliati e gli offesi, la sua scrittura coglie le interiorità umane, le parole sono uno scandaglio che scendono negli abissi dell’animo di chi legge, lo scrutano, lo interrogano. Chi legge rimarrà incantato dalla scrittura poetica, evocativa, teatrale della Marasco . Il libro, tra i dodici fin

Le otto montagne di Paolo Cognetti

È una storia di formazione , di padri, di figli e di amicizia. Al centro della storia la montagna, più che un luogo un altro personaggio, il principale, un simbolo. Pietro vive a Milano è un ragazzino introverso, la mamma lavora in un consultorio e il papà è un chimico. Appena possono e soprattutto in estate si trasferiscono in montagna, a Grana un paese ai piedi del monte Rosa. I genitori si sono conosciuti in montagna, innamorati e sposati, Pietro in montagna ha conosciuto Bruno, il suo unico amico. Bruno ci vive in montagna, porta al pascolo le mucche, lavora il formaggio con i cugini e gioca con Pietro tra i ruderi e il torrente. In quegli anni Pietro inizia a camminare con il padre alla scoperta delle cime e di se stesso e in quelle montagne dopo la morte del padre lì lo riscoprirà. Cognetti è proprio bravo, usa la lingua senza fronzoli, le parole sono quelle giuste, concrete . Le otto montagne è un caso editoriale, venduto circa in 30 paesi in occasione della Fiera di

La più amata di Teresa Ciabatti

Teresa Ciabatti  ha quarantaquattro anni, decide a ventisei anni dalla morte del padre di scoprire perché è «egoista, superficiale, asociale». Teresa Ciabatti  cresce con la convinzione che il mondo giri intorno a lei, il padre è il suo re e lei è la sua principessa. Lorenzo Ciabatti  è stato un amato e stimato primario dell’ospedale di Orbetello: il Professore. La gente lo considera quasi un santo, i suoi pazienti lo coprono di regali, possiede ville, terreni e in un cassetto conserva dei lingotti d’oro. Cosa si cela dietro a quest’uomo che ha ad un dito della mano un anello con dei simboli strani, e che nella sua casa compaiono personaggi della politica, dell’economia, frequenta  Licio Gelli , alle feste di famiglia c’è anche  Giorgio Almirante  e nel giorno del matrimonio si canta faccetta nera. Nella villa di famiglia c’è una piscina e sotto un bunker dove Teresa, il fratello e la mamma si rifugiano, quando il padre subisce un sequestro di un solo giorno. Tutti q

Nel guscio di Ian McEwan

Un romanzo irreale. L’io narrante è un non nato. Un feto a testa in giù nel guscio materno assiste alle trame omicide della madre e del suo amante, lo zio Claude, un ricco immobiliarista. Dalla sua posizione non può vedere ma ascolta il piano per uccidere il padre, poeta sconosciuto e innamorato della moglie, assiste impotente al crimine.  Nel guscio è una riproposizione di Amleto a partire dall'epigrafe “ Oddio, potrei anche essere confinato in un guscio di noce e sentirmi il re di uno spazio infinito – se non fosse la compagnia di brutti sogni. ”, una tragedia la cui narrazione non si snoda tra le mura del castello di Elsinore ma nella posizione privilegiata del ventre materno.  Il piccolo ascolta dunque, ma non solo le voci anche gli stati corporei della madre, il battito cardiaco, avverte la pressione sanguigna e interpreta la madre da ciò che dice, dal suo agire e dal suo intimo.  Ha il tempo per porsi delle domande, un fluire di dubbi, fino al supremo dubbi

Torto marcio di Alessandro Robecchi

Leggo pochi libri gialli, questo l’ho comprato perché convinto dalle parole di Corrado Augias nella trasmissione “ Quante storie ”.  Torto marcio è un giallo ma anche no. Ambientato a Milano tra San Siro e via Manzoni, tra i quartieri di lusso e le case popolari occupate dai poveri, dagli africani, dai malviventi. Il sovrintendente Carella e il vice Ghezzi (personaggi familiari per chi ha già letto altri libri di Robecchi ) devono risolvere alcuni casi di omicidi, tre uomini, ricchi, il proprietario di una catena di macellerie di lusso, un architetto e un uomo dell'alta finanza; non hanno nulla in comune se non il fatto di essere stati trovati morti con un sasso bianco e liscio poggiato sul petto.  Carlo Monterossi (il protagonista di tutti i gialli di Robecchi ) autore televisivo della trasmissione trash Crazy Love, che non sopporta più, condotta da Flora De Pisis , che l'ha trasformata passando dalle lacrime d’amore a quelle per i morti ammazzati. Monterossi p

Il gaucho insopportabile di Roberto Bolaño

Quando viene pubblicato un libro postumo c’è sempre il sospetto che sia solo una trovata editoriale per guadagnarci su e che l’opera in sé sia solo un’accozzaglia di scritti messi insieme alla bell'e meglio. Ho letto, quindi, qualche recensione prima di acquistare il libro, erano tutte positive ma confesso di aver serbato qualche dubbio fin quando non ho avuto il libro tra le mani e ho iniziato a leggerlo. Un libro magico. Capita più spesso, ho letto da qualche parte, di leggere tra le righe di un testo, soffermandosi solo su alcune parole, credo che in inglese si dica skin reading, capita anche a me; quando il testo è ampolloso ripetitivo. Alcune volte, invece, mi soffermo sulle parole; leggo una frase, ritorno all'inizio del periodo, leggo e rileggo lentamente. Ecco, quando capita è perché mi trovo tra le mani un libro in cui l’autore ha cesellato ogni parola e ogni parola merita di essere letta con attenzione, con il tempo dovuto. Quando raramente ho la fortuna di

Purity di Jonathan Franzen

Il libro è suddiviso in sette capitoli, interessante è il parallelo tra il regime socialista e quello digitale, tra i dossier della Stasi e quello della rete che mi ha fatto pensare all’ultimo libro di Renato Curcio , L'egemonia digitale e in particolare al passo in cui Curcio dice: “ Nel Grande imprigionamento digitale – a differenza dei totalitarismi che hanno afflitto il secolo passato – sono i nostri “dati” e i nostri “profili” che vengono rastrellati, deportati e internati mentre i nostri corpi vengono lasciati “liberi” di imbrigliarsi ulteriormente nella Rete affinché possano contribuire incessantemente a produrre gratuitamente ulteriori aggiornamenti. ” I personaggi sono complessi, ci sono intrecci erotici e soprattutto cerebrali, ognuno dei personaggi cerca di fare i conti con il passato, alcuni lo vorrebbero eliminare, altri metterlo in luce , tutti sono divorati dal senso di colpa e tutti hanno dei segreti e i segreti cosa sono se non il segno distintivo, la c

Scherzetto di Domenico Starnone

Daniele Mallarico, noto illustratore di settantacinque anni ormai in declino, è costretto a trasferirsi per un fine settimana da Milano a Napoli  nella sua casa di infanzia, ora di proprietà della figlia, per accudire il piccolo nipote di quattro anni. I genitori, due matematici, devono partecipare a un convegno a Cagliari. Daniele sta lavorando alle tavole che dovranno illustrare un racconto di Henry James , The jolly corner , la storia di un uomo che torna nella sua vecchia casa di New York, lì trova un fantasma che somiglia a quello che sarebbe potuto diventare se non fosse partito. In quei giorni Daniele, per la prima volta, si confronta con il piccolo nipote, due perfetti sconosciuti: un io in declino, contro un io in potenza. Il nonno ha l’occasione di fare i conti con se stesso. Camminando tra la casa, affiorano vecchi fantasmi (ricalco narrativo del racconto che dovrà illustrare); l’adolescente ribelle e violento - un riflesso dell’ambiente in cui era nato - è diven

Elisabeth è scomparsa di Emma Healey

Due donne anziane, una pazza, l’altra affetta da Alzheimer (?). Nessuno le ascolta e chi lo fa non dà credito alle loro parole, eppure conoscono la verità. Maud Horsham è una donna di ottantadue anni, vedova, vive da sola. La figlia Helen e due assistenti domiciliari si alternano per dare una mano alla signora Horsham . Anche se in condizioni fisiche perfette, Maud ha una forma di demenza senile, pian piano dimentica i nomi delle persone, non riesce a dare un significato agli oggetti, confonde il passato con il presente. Ha un pensiero fisso, l’unica ancora con la realtà, ritrovare Elisabeth , la sua migliore amica. " Elizabeth è scomparsa !" è scritto sui fogli che Maud si ritrova nelle tasche. Ma chi è scomparsa è davvero Elisabeth? La pazza ha perso tutto, la figlia investita da un autobus, abbandonata dal marito, la casa sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale, e infine testa. Settant’anni prima la sorella della signora Horsham è svanit