È una storia di formazione, di padri, di figli e di
amicizia. Al centro della storia la montagna, più che un luogo un altro
personaggio, il principale, un simbolo.
Pietro vive a Milano è un
ragazzino introverso, la mamma lavora in un consultorio e il papà è un chimico.
Appena possono e soprattutto in estate si trasferiscono in montagna, a Grana un
paese ai piedi del monte Rosa. I genitori si sono conosciuti in montagna,
innamorati e sposati, Pietro in montagna ha conosciuto Bruno, il suo unico
amico. Bruno ci vive in montagna, porta al pascolo le mucche, lavora il
formaggio con i cugini e gioca con Pietro tra i ruderi e il torrente. In quegli
anni Pietro inizia a camminare con il padre alla scoperta delle cime e di se
stesso e in quelle montagne dopo la morte del padre lì lo riscoprirà. Cognetti è proprio bravo,
usa la lingua senza fronzoli, le parole sono quelle giuste, concrete. Le otto montagne è
un caso editoriale, venduto circa in 30 paesi in occasione della
Fiera di Francoforte, prima ancora della sua pubblicazione in Italia. È candidato
al Premio Strega.
Un libro
appassionato e appassionante, restituisce l’amore che Cognetti ha per la
montagna, finito di leggere il libro si ha voglia di avventurarsi in un sentiero,
di calpestare rami secchi tra abeti e larici, abbandonare il bosco ed i
torrenti e salire sempre più su per il desiderio di scoprire il non conosciuto
che forse è dentro di noi.
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Anno di pubblicazione: 2016
Pagine: 199
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