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La strana biblioteca di Haruki Murakami



Questa mattina come è iniziata la giornata, avrei voluto che finisse all’istante, poi penso a un libro - mi rifugio sempre dentro le storie di un libro quando le cose non vanno -, ma quale?

Il libro migliore in questi momenti non può essere altro che di Murakami anzi è necessaria la sua scrittura; il giapponese ha la capacità come pochi di alienarti dalla realtà, trasportarti in altri mondi, mondi che si intrecciano. La strana biblioteca, un piccolo racconto del 2005, pubblicato da Einaudi lo scorso anno, ha queste caratteristiche: un bimbo entra in una biblioteca alla ricerca di un libro che gli faccia conoscere come venivano raccolte le tasse nell’Impero Ottomanno, segue un vecchio che dovrebbe portarlo nella sala lettura, perché il libro non può essere dato in prestito ma letto sul posto, percorrono un lungo corridoio e tante biforcazioni, la biblioteca diventa un labirinto e al termine del viaggio, il bambino, incontra l’Uomo-pecora. Il bimbo finisce in una trappola, l’Uomo–pecora è un sottoposto del vecchio, dovrà leggere i tre libri sull’Impero Ottomanno e impararli a memoria dall’inizio alla fine e solo fra un mese, il vecchio, verrà a fargli un esame. Se li avrai memorizzati bene, lo lascerà uscire. Uscire da dove? Da un non luogo, dove lo spazio e il tempo sono distorti, dove il bimbo vive un suo mondo, che leggendo si intreccia con quello di Ibn Armut Hasir un collettore di tasse di Istanbul - il protagonista di uno dei libro che ha iniziato a leggere -, anzi diventa lui, Ibn Armut Hasir.

La lettura cambia, trasforma il lettore, attraverso le parole la coscienza muta, si distorce, la vita dei personaggi si intreccia a quella del lettore che ne fa esperienza e si trasforma. La strana biblioteca è la storia di un cambiamento attraverso l’esperienza della lettura.


Editore: Einaudi

Collana: Supercoralli

    
Anno di pubblicazione: 2015

Pagine: 88

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