Passa ai contenuti principali

Lacci di Domenico Starnone



Legarsi a qualcun altro è un atto di libertà e insieme di responsabilità. Il "laccio", alcune volte, dopo tanto o poco tempo, magari all'improvviso, risulta stretto e soffocante. Si vorrebbe spiccare il volo ma allo stesso tempo forte è il peso del dovere, la responsabilità di quel legame, si oscilla tra libertà e responsabilità.

Una lotta interna lacera le certezze e mille dubbi offuscano ogni sereno ragionamento. Ogni decisione risulterebbe un tradimento. Un tradimento verso se stesso, la propria libertà o verso l'altro, la responsabilità.

"È vero che gli hai insegnato tu ad allacciarsi le scarpe?", chiese al padre, Anna, indicando il fratello. Il padre, che aveva abbandonato la famiglia per una giovane donna, ascoltava quella ingenua domanda della piccola Anna, che lo inchiodava alla responsabilità del legame, del quale, loro, i figli erano solo una conseguenza, un effetto di quel legame. 

Vanda, la mamma, la moglie che costituiva uno di quei "lacci" del legame si sentiva tradita, ferita, lacerata; reclamava a sé l'altro "laccio". Il legame, urlava, alcune volte piangendo e con rabbia non poteva dissolversi, non senza conseguenze. Un progetto di vita distrutto. Occorreva decostruire per ricostruire un'altra vita, doveva farlo lei, lui, e da adulti lo avrebbero fatto i figli; la vita che avevano vissuto non sarebbe stata quella, se quel legame non fosse stato sciolto.

Un legame può ricostituirsi ma le ferite rimangono, il tempo, certo, lenisce ma il dolore cupo rimane nel buio della coscienza fin quando riemerge in tutta la sua potenza. 

Una storia dura, di dolore, ci interroga leggendo il libro; difficile è la decisione di legarsi, prima o poi tutti sigilliamo un patto con la fermezza dell'indissolubilità, e con fermezza stringiamo i "lacci".

Lacci di Domenico Starnone

Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
 
Anno di pubblicazione: 2014

Pagine:133

Commenti

Post popolari in questo blog

Nel mondo a venire di Ben Lerner

Nel numero del « New Yorker » uscito il 18 giugno 2012 è stato pubblicato il racconto The Golden Vanity firmato Ben Lerner , in cui un narratore in terza persona riporta le vicende di uno scrittore che deve affrontare un’operazione ai denti ed è indeciso se usare un’anestesia parziale o totale. Nel mondo a venire Ben, il protagonista, è un poeta che ha esordito da poco nella narrativa con un libro che ha raggiunto un inaspettato successo di critica. H a scoperto di avere una malformazione cardiaca, riceve la richiesta di donare il suo sperma per un’inseminazione artificiale da Alex, la sua migliore amica, che lo ritiene capace a livello genetico e pratico di essere un padre. “ Ti ho scelto per e non malgrado i tuoi difetti , ” gli dice Alex “ una nuova strategia di accoppiamento per le donne del nuovo millennio la cui priorità è tenere alla larga i più disastrosi padri, non formare una famiglia nucleare .”  riflette il protagonista che intanto butta giù un racconto...

La strana biblioteca di Haruki Murakami

Questa mattina come è iniziata la giornata, avrei voluto che finisse all’istante, poi penso a un libro - mi rifugio sempre dentro le storie di un libro quando le cose non vanno -, ma quale? Il libro migliore in questi momenti non può essere altro che di Murakami anzi è necessaria la sua scrittura; il giapponese ha la capacità come pochi di alienarti dalla realtà, trasportarti in altri mondi, mondi che si intrecciano. La strana biblioteca, un piccolo racconto del 2005, pubblicato da Einaudi lo scorso anno, ha queste caratteristiche: un bimbo entra in una biblioteca alla ricerca di un libro che gli faccia conoscere come venivano raccolte le tasse nell’Impero Ottomanno, segue un vecchio che dovrebbe portarlo nella sala lettura, perché il libro non può essere dato in prestito ma letto sul posto, percorrono un lungo corridoio e tante biforcazioni, la biblioteca diventa un labirinto e al termine del viaggio, il bambino, incontra l’Uomo-pecora . Il bimbo finisce in una trappola, l’...

L'egemonia digitale di Renato Curcio

Questo libro ci restituisce le narrazioni d’esperienza di chi ha partecipato a un cantiere socianalitico che si è interessato alle modalità con cui l’impero virtuale cerca di costruire una capacità egemonica sul mondo del lavoro. I lavoratori di diversi settori, sanitario, istruzione, giuridico, servizi, trasporti ecc.. hanno raccontato la loro esperienza di lavoro; il radicale cambiamento del lavoro ma più profondamente il proprio rapporto con gli strumenti digitali che mediano l’attività lavorativa. Il libro ci invita a riflettere su questo processo in atto da tempo, l’impatto delle nuove tecnologie sul mondo del lavoro e il disorientamento dei lavoratori. “Io sono l’Automa”, così si è presentato a una visita medica obbligatoria, un lavoratore Acea di Roma. “ In che senso, scusi?” gli ha chiesto la dottoressa. E lui, con un tono angosciato: ”Nel senso che ormai non sono più una persona, il tablet personale mi comanda come un robot; nel senso che mi sento un automa, gl...