L’amore è stato raccontato in tanti modi, ha riempito pagine e pagine di libri, i grandi scrittori hanno scritto pagine memorabili, il solo pensiero di cimentarsi sfiora l’impresa o la presunzione. Bourdeaut ha compiuto un’impresa, ha scritto una storia d’amore inedita, sorprendente, ed è riuscito con la sua prosa a toccare ogni corda dei sentimenti.
Un uomo è innamorato di
sua moglie, al punto che asseconda la sua pazzia e per tutta la vita, racconta a
sé e a suo figlio una bella storia, per sfuggire dalla realtà banale e triste, per sfuggire dalla gabbia che la società e gli uomini superficiali costruiscono
intorno alle vicende umane. Non può essere ricondotta, la vita di un individuo, solo sotto i lumi della razionalità, a una
classificazione, a una categoria; l’uomo è più complesso di una legge, di una regola.
A seguito dell’incendio
della casa, i medici certificano con un nome la malattia, schizofrenia bipolare
e rinchiudono Renée, o la nuova Joséphine, o la nuova Marylou - alcuni dei nomi
con cui il marito ha l’abitudine di chiamare la moglie -, in una clinica psichiatrica
ma l’uomo non si rassegna, innamorato della donna, che se avesse voluto avrebbe
potuto dare del tu alle stelle, pianifica il rapimento per riportarla alla “normalità”
familiare: momenti buoni e cattivi, balli, risate, bugie, pianti, viaggi, un senatore come amico, cocktail, crisi di nervi, un grosso uccello e un libro,
questo, trascritto in diversi quaderni e ritrovato dal figlio che rileggendolo
aveva avuto l’occasione di rivivere tutto una seconda volta.
Un altro gran bel libro
pubblicato da Neri Pozza, casa editrice che ho scoperto lo scorso anno leggendo
Il genio dell’abbandono di Wanda Marasco, che ha partecipato al Premio Strega,
e che ormai non ho più dubbi pubblica libri meravigliosi. Un libro malinconico,
allegro e struggente, surreale, da leggere ascoltando Mr Bonjangles di Nina
Simone.
Editore: Neri Pozza
Collana: I narratori delle tavole
Anno di pubblicazione: 2016
Pagine:144
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