La sofferenza è il tema dell’ultimo libro di Murakami, e il “pellegrinaggio” che segue la perdita e conduce a se stessi, a ritrovarsi.
Tazaki Tsukuru abita a Nagoya e insieme ai suoi quattro amici, due femmine e due maschi, formano un gruppo affiatato, almeno fino al secondo anno di università, quando riceve una telefonata da Ao, che gli dice di non farsi più sentire e di non cercarli. Da allora non avrà più nessuna notizia dei quattro.
Il ragazzo cade in una profonda depressione e il suo unico desiderio sarà morire, senza averne la volontà, “Se Tsukuru non tentò mai realmente di suicidarsi, fu forse perché la sua idea della morte era così pura e intensa, che nella mente non riusciva ad associarla a un’immagine concreta. Il problema della realizzazione pratica restava in secondo piano. Se si fosse imbattuto in una porta che conduceva alla morte, probabilmente l’avrebbe aperta senza esitazioni. Per lui sarebbe stato un prolungamento dei gesti quotidiani, che non avrebbe richiesto alcuna profonda riflessione. Tuttavia, fortunatamente o no, intorno a sé quella porta non la vide mai.”.
Trascorsi sei mesi, Tsukuru, risale faticosamente dagli abissi del dolore e torna alla vita, profondamente cambiato nel corpo e nell’animo. Ma un’ombra lo accompagnerà fino all’età di trentasei anni, quando incontra Sara, che intuisce la sua inquietudine e lo spinge a fare i conti con il passato.
Affronterà un viaggio, non solo geografico ma anche nel profondo di sé stesso, che lo porterà a scoprire il velo di insicurezza che copriva la sua personalità incolore, e conoscerà particolari dei suoi vecchi amici che non immaginava.
Con 1Q84 Murakami ha esplorato un mondo infinitamente grande, metafisico, con questo libro un mondo infinitamente piccolo ma non meno misterioso.
L’uomo, nel suo io più profondo, porta con sé “regioni” inesplorate, che grandi dolori attivano manifestando ricordi sopiti, verità dimenticate, dubbi irrisolti.
Leggere questo libro significa incamminarsi in un viaggio oscuro, perché non conosciuto, ma illuminante, che ci porrà di fronte al più grande enigma di ognuno: sé stesso.
L’uomo, nel suo io più profondo, porta con sé “regioni” inesplorate, che grandi dolori attivano manifestando ricordi sopiti, verità dimenticate, dubbi irrisolti.
Leggere questo libro significa incamminarsi in un viaggio oscuro, perché non conosciuto, ma illuminante, che ci porrà di fronte al più grande enigma di ognuno: sé stesso.
L'incolore Tazaki Tsukuru e il suo anno di pellegrinaggio di Murakami Haruki
Traduzione: Antonietta Pastore
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 272
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