È un libro importante e
necessario, ho pensato mentre lo leggevo.
Dopo gli attentati alle torri gemelle, e dopo l’Isis, leggere e comprendere
l’Islam è un imperativo categorico per evitare di farsi trascinare in
conclusioni strumentali che provengono sia da una parte che dall’altra.
Leggere
Lolita a Teheran non è un saggio, è il racconto di un
periodo di vita della protagonista, Azar
Nafisi, scrittrice iraniana che dal 1997 risiede negli Stati Uniti.
Laureata in Letteratura inglese e americana all’Università dell’Oklahoma, torna
nel suo paese e vi insegna letteratura per quasi diciott’anni. Nel 1995 si
trova impossibilitata nel continuare le sue lezioni universitarie senza
attirare dissensi da parte delle autorità, a causa della sua educazione
occidentale e, per questo motivo, deve abbandonare l’insegnamento: siamo
nell’Iran che ha conosciuto la rivoluzione islamica e la presa di potere
dell’Ayatollah Khomeini.
Una volta allontanatasi
dall’Università Tabatabai decide di
organizzare un ciclo di lezioni segrete, da tenere nel suo appartamento, per le
sue sette migliori allieve. Le otto donne cominciano a incontrarsi in segretezza
ogni giovedì mattina e Lolita, Il grande Gatsby, James, Austen, sono gli autori o le opere che discutono. La letteratura,
quindi, diviene evasione dalla realtà e spunto di discussione della realtà.
La religione era diventato
uno strumento di potere, il regime aveva usurpato le vite di tutti gli iraniani,
aveva confiscato i loro momenti più intimi e i loro desideri. Il regime aveva
annullato l’individualità e la capacità immaginativa di ognuno, sostituendola
con quella della dittatura. La capacità di rappresentare un altro mondo al di
fuori di qualsiasi controllo spaventa tutti i regimi totalitari.
Il libro è un omaggio alle
donne che in quegli anni hanno resistito, un omaggio alla letteratura e alla
sua capacità di creare mondi e di alimentare la libertà di pensiero e dunque
d’azione. “Ormai mi sono convinta che la vera democrazia non può esistere senza
la libertà di immaginazione” scrive Nafisi alla fine del libro.
Editore: Adelphi
Collana:Gli Adelphi
Anno di pubblicazione: 3 ediz. 2007
Pagine: 379
Anno di pubblicazione: 3 ediz. 2007
Pagine: 379
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