Un piccolo libro, si legge in qualche ora, ma vi lascerà la mente occupata per giorni interi. Tanti sono, infatti, gli elementi che Curcio ha analizzato e che aprono a una riflessione cosciente sull’impero virtuale. La scrittura asciutta e discorsiva permette una comprensione del testo anche se i temi trattati sono enormi. Da non sottovalutare è la preziosa bibliografia che fornisce ulteriori indicazioni per chi abbia voglia di approfondire.
Il libro non racconta la storia di Internet e non ci trovate delle prese di posizione a favore o contro, il lavoro di Curcio non si pone né tra gli “apocalittici” né tra gli “integrati”. Internet è tante cose: è evidente che ha velocizzato la possibilità di comunicare e semplificato lo scambio di contenuti, ma questo testo ci illumina, ci dà gli elementi di comprensione per svelare il mondo “altro” in cui il “me altro”, “un me con altro nome” virtualmente vive.
Siamo oramai abituati a considerare come normale il controllo dei contenuti che scambiamo - anzi un tributo necessario alla sicurezza - e non ci rendiamo conto di quanto materiale personale, intimo volontariamente diamo in pasto alla nuova oligarchia economica esperta nell’esercizio del potere digitale; un potere sulle nostre identità digitali mondializzato e totalizzante che istituisce forme di sudditanza inedite, radicali.
Un potere che accumula un’enormità di informazioni su ogni essere che abita il pianeta e che interconnesso scambia contenuti digitali. E per la maggior parte privo delle conoscenze basilari per comprendere appieno le insidie; i poteri tentacolari che la rete nasconde fra le sue maglie. Anzi l’adattamento attivo ed entusiastico cresce sensibilmente senza distinzione di età o condizione sociale senza suscitare alcun allarme. La vita sociale ormai è instradata da pratiche ambientali e circostanze obbligatorie che accrescono il dominio virtuale e le nostre dissociazioni.
Il libro si propone quindi un’analisi sociologica che permette di comprendere, di prendere coscienza che siamo dei colonizzati, d’altronde la colonizzazione delle anime, ideologica, economica o per ragioni strategiche accompagna la storia europea. Oggi la colonizzazione dell’immaginario di qualcuno, dunque, significa intervenire sui processi della sua immaginazione al fine di renderli compatibili con quelli che caratterizzano l’immaginario istituito del soggetto colonizzatore.
Le leve di attrazione sono potenti: l’alienazione del desiderio, la disseminazione di dispositivi informatici attrattori negli ambienti urbani, lavorativi, commerciali o di svago (Sensori e telecamere, casse automatiche e carte plastificate con microchip di ogni sorta, localizzatori, badge…), la pubblicità diretta e indiretta anche quella fittizia dell’amico, compagno di scuola, collega di lavoro che ti chiede l’account social per entrare in connessione con lui / lei, tanto è tutto gratis e hai un mondo “altro” nelle tue mani.
Editore: Sensibili alle foglie
Anno di pubblicazione: 2015
Pagine: 111
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