Il capoluogo della Regione
Calabria, Catanzaro, è stato conteso fin dagli anni 50 con mobilitazioni di
massa, iniziate il 25 gennaio e proseguite per quattro giorni, che portarono
alla paralisi della città. In quei giorni si avvicendarono manifestazioni
imponenti, tutti i ceti sociali scesero per strada per difendere la decisione
del comitato parlamentare che indicava Catanzaro come sede degli uffici
regionali, ma dopo diverse e accese manifestazioni dei reggini la commissione
Affari Istituzionali della Camera dei Deputati aveva accantonato la relazione
del comitato. Il 26 gennaio i dimostranti si scontrarono con la polizia,
rimasero ferite 14 persone. Il progetto regionalista venne meno e attuato solo
negli anni Settanta.
De Virgilio, attraverso documenti autentici dell’epoca e testimonianze preziose, ci
racconta in questo libro quelle giornate con una scrittura asciutta, scorrevole e
comprensibile, da bravo ed esperto giornalista (responsabile della redazione
Agi della Calabria) sembra, leggendo il libro, di vederlo cronista per le
strade a raccontare i fatti.
La lotta strenua per avere
il capoluogo “ è stata la posta in palio in una contesa fra città per un
primato. Non ha unificato i calabresi ma li ha divisi.”.
Il capoluogo è rimasto
un simbolo, un contenitore vuoto che a ogni tornata elettorale viene riempito
di promesse e libri di sogni ormai di sapore stantìo. E il popolo, che ha
ereditato il risultato di quelle proteste, il più delle volte ha finito col
rendersi indifferente alla politica della Regione o collusa con un sistema che
ha al centro interessi personali perseguibili attraverso incarichi pubblici.
A Catanzaro, scrive De
Virgilio, spetta il ruolo di «città cerniera» tra il sistema urbano cosentino e
l’area dello Stretto. Ma da parecchi anni chi ha manovrato le sorti della città
ha concentrato le proprie energie per autoalimentare il potere.
Uno sguardo
miope è stato quello della classe dirigente catanzarese che ha compromesso lo
sviluppo di questa terra (pubblica) tranne che di quella di interesse
personale. E i dibattiti politici invece di contenere idee per attuare quel
ruolo «cerniera» sono risultati spesso solo una querelle locale per la difesa
di un potere di scambio clientelare venduto come amore per la città.
La Calabria e Catanzaro
che ne è il capoluogo rimangono ormai da molto tempo sempre in fondo ad ogni
classifica di benessere, ogni indicatore economico ha il segno meno davanti. E
anche la presunta serenità e libertà da episodi di criminalità - che alcuni
annunciavano - davanti a fatti eclatanti dell’ultimo anno, è venuta meno.
Tutto è da costruire.
Conoscere il passato,
anche attraverso questo ottimo lavoro di De Virgilio, è utile per comprendere
la verità e il determinarsi delle scelte spetta a ognuno di noi cittadini
catanzaresi, popolo calabrese, evitando di abbandonare nelle mani di altri i
nostri diritti.
Editore: Rubbettino
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 126
Ringrazio l'autore della bella recensione per l'attenzione riservata al mio lavoro.
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