Oggi è la giornata mondiale del libro. Leggere è naturale per me, è necessario come
respirare. Leggere è la vitamina della crescita per un bambino e il potente
antidoto alla durezza della vita per l’adulto.
Un libro apre la
porta alla bellezza, alla diversità, ci dà la possibilità di conoscere le idee
degli altri e di rafforzare le nostre, alcune volte e altre volte di cambiarle.
Un libro ci fa ridere, sognare, vedere luoghi del passato, del futuro, reali o
di fantasia. Un libro ci fa piangere, ci fa conoscere l’orrore, ci mette di fronte
a noi stessi e alle nostre paure, scava nel nostro inconscio. Un libro ci fa
conoscere anche quello che non sapevamo di noi, ci aiuta a trovare delle risposte, altre volte
aggiunge solo domande. Leggere un libro forma il nostro essere, la nostra
individualità, accresce il senso critico. Leggere è un atto solitario, ma quando
leggo, non sono solo, sono solo con un libro.
Quando qualcuno mi domandava perché leggi, non riuscivo
a dare una risposta. Poi un giorno, in un vecchio mobile, tra vecchi libri ne ho
trovato uno, il mio primo libro, donato da mio padre. Dentro quel libro una
fotografia, io e mio padre dentro il letto, lui con il giornale ed io minuscolo
con quel libro tenuto tra le mani rigorosamente nel senso contrario.
Da quel giorno so rispondere a quella domanda, io leggo
perché mio padre mi ha regalato un libro.
Era il 1973. Io avevo tre anni.
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