Passa ai contenuti principali

Io leggo perché mio padre mi ha regalato un libro





Oggi è la giornata mondiale del libro. Leggere è naturale per me, è necessario come respirare. Leggere è la vitamina della crescita per un bambino e il potente antidoto alla durezza della vita per l’adulto.

Un libro apre la porta alla bellezza, alla diversità, ci dà la possibilità di conoscere le idee degli altri e di rafforzare le nostre, alcune volte e altre volte di cambiarle. Un libro ci fa ridere, sognare, vedere luoghi del passato, del futuro, reali o di fantasia. Un libro ci fa piangere, ci fa conoscere l’orrore, ci mette di fronte a noi stessi e alle nostre paure, scava nel nostro inconscio. Un libro ci fa conoscere anche quello che non sapevamo di noi, ci aiuta a trovare delle risposte, altre volte aggiunge solo domande. Leggere un libro forma il nostro essere, la nostra individualità, accresce il senso critico. Leggere è un atto solitario, ma quando leggo, non sono solo, sono solo con un libro.

Quando qualcuno mi domandava perché leggi, non riuscivo a dare una risposta. Poi un giorno, in un vecchio mobile, tra vecchi libri ne ho trovato uno, il mio primo libro, donato da mio padre. Dentro quel libro una fotografia, io e mio padre dentro il letto, lui con il giornale ed io minuscolo con quel libro tenuto tra le mani rigorosamente nel senso contrario. 

Da quel giorno so rispondere a quella domanda, io leggo perché mio padre mi ha regalato un libro.  

Era il 1973. Io avevo tre anni.

Commenti

Post popolari in questo blog

XXI secolo di Paolo Zardi

Un venditore di depuratori d’acqua, che vende porta a porta, ogni giorno svolge il proprio lavoro con dedizione avendo come scopo la serenità della famiglia. Una moglie e due figli, Miriam e Marco. Eleonore in seguito ad un ictus va in coma e il marito, casualmente, scopre un cellulare della moglie del quale ignorava l’esistenza, e nella scheda SD delle foto di lei nuda. Chi era veramente la donna che aveva sposato e che si prendeva cura dei suoi figli?  Lui, il suo nome nel romanzo non viene mai rivelato, è costretto a fare i conti con la sua vita. Ambientato in un futuro prossimo del XXI secolo ormai decadente, il romanzo ci interroga sulle relazioni che viviamo abitualmente e dietro le quali si nasconde altro; un estraneo rispetto a ciò che si credeva di conoscere.  L’idea del romanzo è nata nell’autore da una notizia di cronaca nera che lo aveva colpito. Una donna, impiegata in una piccola ditta di pulizie era stata uccisa a casa sua; da principio si è sospettat

Numero undici di Jonathan Coe

L’ambizione di ogni lettore è leggere quanti più libri possibile, ma per quanto si riesca ad entrare nell'esclusivo club dei lettori forti, ci sono sempre tanti e tanti libri che ingrossano la lista dei desideri. Jonathan Coe faceva parte, fino a qualche giorno fa, di questa lista, ora che ho finito di leggere Numero undici , mi sto chiedendo come è stato possibile lasciarlo marcire per così tanto tempo in quella lista. Numero undici è composto da cinque storie, in ognuna compaiono due ragazze, il numero undici e dei ragni. Il romanzo si apre con Rachel e Alison, due ragazze di otto anni, compagne di scuola, che trascorrono qualche giorno dai nonni di Rachel nello Yorkshire . È il 2003, Rachel fa per la prima volta conoscenza della morte. Ascolta per caso dalla radio del nonno che David Kelly , scienziato e ispettore ONU, è stato rinvenuto cadavere ad Harrowdown Hill , una foresta nell'Oxfordshire . Qualche giorno prima, Kelly, durante un’intervista riteneva infonda

Mussolini, Soldi, Sesso e Segreti

Sesso come strumento di controllo e di potere: dossier, lettere, minacce, accuse vere e false oscenità, inganni, arresti, frodi, ricatti, utilizzati come arma politica. Ma non è attualità, anche se ci sono diverse affinità con il presente, segno che l’Italia non cambia e che la radice marcia è ben salda. E’ il film – documentario che questa sera alle 21:05 aprirà il nuovo ciclo “ La Grande Storia ”, con l’aiuto di documenti dell’ Archivio di Stato , vengono raccontate truffe e speculazioni, profitti illeciti, malversazioni, scandali, carriere strepitose del Regime. E poi soldi e sesso, ma anche Segreti . Rapporti con le logge, ed alleanza con i gran maestri, e la chicca, da poco svelata: nel 1942 Mussolini ha fatto accreditare su un conto dello IOR , l’Istituto Opere Religiose, la banca del Vaticano , ben tre milioni di dollari, circa 61 milioni di euro, con l’ordine di trasferirli negli Stati Uniti. Gli ingredienti sono ben noti, passano gli anni cambiano i commen