Passa ai contenuti principali

La parola




Può capitare che una parola mi ossessiona. 

La leggo ovunque; su un articolo di giornale, in un libro, su una rivista, e addirittura l'ascolto dappertutto. 

Non è detto che la parola abbia un significato ontologico, anzi il più delle volte è un semplice ensemble di lettere, una accanto all'altra, che per convenzione comunicativa assumono un senso piuttosto che un altro, ma forse per questo, lei, la parola, stanca di essere confusa tra tante, vuole emergere, si manifesta ai miei occhi. Ora non so se ha scelto solo me, e perché in tal caso, ma così è.

Alla fine, anche se non lo sono, divento fatalista. E sì, vorrei vedere voi; così all’improvviso vi trovate di fronte, senza alcun apparente motivo, una parola che insiste al cospetto della vostra percezione. Non potete fare a meno di non vederla e ascoltarla. Come una mosca, anche se la scacciate con ben più corposi pensieri, lei, la parola, ritorna.

E allora iniziano le elucubrazioni, gli agganci simbolici. Si formano nella mente i tratti definiti di ciò che prima erano semplici puntini. Tutto è chiaro: la parola è il messaggero, la rivelazione, la parola è il segno che aspettavo, la luce che illuminerà il sentiero… ok basta!  quando mi faccio prendere dalle metafore rimango intrappolato, e come nei sogni, a un certo punto, non comprendo se sono reali. 

Insomma c’è questa parola che è la chiave della mia vita, no non sto ricominciando, almeno in quell'attimo credo che sia così, e anche se poi tutto svanisce mi piace pensare, anche solo per una frazione di secondo, di avere capito tutto. 

Che cosa ho capito? Ehm non lo so. Ma il punto è questo: non è importante cosa. Ci sono cose che le capisci ma non sapresti dare nessuna spiegazione ragionevole sul perché? come? dove? Sai che in quel momento ti riconcili con la natura, ne fai parte. 

Poi ritorni al mondo. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Da Montale a Pasolini, ecco la voce dei Poeti

Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.  Non sarà proprio così, ma oggi è possibile ascoltare Eugenio Montale , Alda Merini , Pier Paolo Pasolini , Mario Luzi , Pablo Neruda , alcuni dei poeti la cui voce è conservata nell’Archivio fondato nel 2010 dall’Associazione Culturale MultiMedia91.  Si tratta di un vero e proprio Archivio, che raccoglie le voci dei poeti italiani del ‘900 e contemporanei a livello internazionale e prevede due sezioni divise per modalità espressiva: la poesia lineare (lettura dei testi), all’interno della quale sono stati già catalogati 275 poeti e la poesia multimediale (con supporti sonori, video e performativi) con 140 poeti. E invece ascoltabile la voce reale di 98 poeti per la sezione lineare e 134 per quella multimediale.  Oggi, tutto questo patrimonio cult...

1Q84 libro 1 e 2. Aprile - Settembre

Il libro è tradotto dal giapponese da Giorgio Amitrano , pubblicato da Einaudi in unico volume che comprende i primi due romanzi di quella che in realtà è una trilogia. È chiaro l’omaggio, già dal titolo al 1984 di Orwell , e la frase: «La maggior parte della gente non crede nella verità, ma in quello che vorrebbe che la verità fosse», ne è un forte riferimento. Nel libro i protagonisti sono una donna e un uomo. La donna, Aomame  è bloccata in un taxi nel traffico, nella borsetta ha un affilatissimo rompighiaccio con cui deve uccidere un uomo . L’uomo, Tengo , insegnante di matematica in una scuola preparatoria e, aspirante scrittore dotato di buona tecnica, riceve da un editor senza scrupoli lo strano incarico di riscrivere il romanzo “ La crisalide d’aria ” di un'enigmatica diciassettenne, così da candidarlo a un famoso premio letterario. Il romanzo è un racconto fantastico. Intanto nel cielo ci sono due lune, una accanto all’altra, ma il lettore non si lasci ingannare d...

L'armata dei sonnambuli di Wu Ming

Sulla rivoluzione francese ci sono montagne di libri, ma in questo romanzo c’è tanto di diverso. Partiamo da quello che non c’è. Non c’è una sistematicità degli eventi, uno snocciolare degli anni come fossero olive, non ci sono tesi ed antitesi, e allora cosa c’è? Una storia, e vi sembra poco? Anzi ci sono delle storie, quelle della plebe rivoluzionaria in nome della quale ogni rivoluzione ha inizio e poi sempre finisce col travolgerla e umiliarla, meno male che questa volta, dalla parte della plebe, si schiera Scaramouche, un uomo in maschera che si aggira sui tetti, l’Ammazzaincredibili. Dicono che sia un italiano. Meno male che c’è Marie Nozière, una sarta e rivoluzionaria, una figura essenziale, tutto il romanzo ruota intorno a lei.  C’è la storia raccontata dal punto di vista di chi la fece, tutto in presa diretta, osserviamo gli avvenimenti accadere. “ Te lo si conta noi, com’è che andò. Noi che s’era in Piazza Rivoluzione. Qualchedun altro te lo conterebbe – e ma...