Passa ai contenuti principali

Il silenzio dell'onda di Gianrico Carofiglio



Il padre è una figura di riferimento per ogni figlio. Che cosa succede quando viene a mancare?

Carofiglio intreccia in questo libro, editore Rizzoli, una storia che racconta due possibili strade, intraprese da un uomo e da un bambino, dopo una perdita così importante.
Roberto è un quarantasettenne, carabiniere in congedo, alle spalle diverse missioni da agente sotto copertura. Una mamma italiana, un papà americano; un poliziotto, con il quale condivide la passione per il surf, che viene arrestato per una storia di racket e si uccide. «Ho rabbia verso mio padre non tanto per i reati che ha commesso, quanto per il fatto che di essersi ucciso e di avermi lasciato solo.» è quello che dice Roberto in una seduta dallo psichiatra.

Giacomo è un bambino di undici anni che ricorda poco del padre, morto quando lui aveva cinque anni, investito mentre era in motorino da un’auto. Il bambino la notte vive una vita parallela. Il tutto inizia la notte in cui vede il padre in sogno, era sorridente gli ha stretto la mano e l’ha seguito lungo il viale di un parco pieno di prati e boschi, dopo qualche minuto, un grosso pastore tedesco, che appena li ha visti arrivare si è alzato e gli è andato incontro, si è lasciato accarezzare: un’esperienza straordinaria, Giacomo in realtà ha paura dei cani.  «Come si chiama?» chiede al padre, ma in quel momento si rende conto che lui era sparito e ricorda che una volta il padre gli aveva detto che all’età di undici, dodici anni gliene avrebbe regalato uno, di cane, perché allora si smette di essere bambini e si comincia a diventare uomini. Nelle notti successive, nei sogni, incontrerà nel parco Ginevra, una sua compagna di classe, molto carina che gli piace tanto ma, alla quale non ha mai rivolto la parola. Nel sogno se la cava meglio. Poi Ginevra manca tre gironi da scuola, quando ritorna è diversa: silenziosa, distratta, è successo qualcosa.

I pensieri a volte sono tanti e si rischia di farsi sopraffare. La mente s’intasa e va in corto circuito: tutto scorre e si rimane spettatori assenti. Anche il semplice atto di vestirsi diventa estraneo, tutto ciò che ci circonda non ha senso, racchiusi nella buca oscura dei pensieri, il mondo sfugge. È questa la vita di Roberto, ormai da troppo tempo, così per ritrovarsi, frequenta due volte a settimana uno psichiatra. «Tutti siamo pazzi. La differenza è fra quelli che sanno convivere con la pazzia e quelli che non ci riescono.».

Lo stile è semplice, si alterna la storia di Roberto a quella di Giacomo, la scrittura di Carofiglio per immagini riesce a farmi vedere: Roberto che passeggia per le vie di Roma; Roberto nello studio del dottore seduto sul divano e, dietro, sul muro, un manifesto incorniciato di Luis Armostrong che ride con la tromba in mano e sotto la scritta If you have to ask what jazz is, you’ll never know; il parco del sogno di Giacomo e il cane Scott. Tutto bello ma, il libro nonostante le premesse non lascia il segno.

«Un conto è aspettare l'onda, un conto è alzarsi sulla tavola quando arriva.», ma l’onda non è arrivata.

Commenti

Post popolari in questo blog

Da Montale a Pasolini, ecco la voce dei Poeti

Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.  Non sarà proprio così, ma oggi è possibile ascoltare Eugenio Montale , Alda Merini , Pier Paolo Pasolini , Mario Luzi , Pablo Neruda , alcuni dei poeti la cui voce è conservata nell’Archivio fondato nel 2010 dall’Associazione Culturale MultiMedia91.  Si tratta di un vero e proprio Archivio, che raccoglie le voci dei poeti italiani del ‘900 e contemporanei a livello internazionale e prevede due sezioni divise per modalità espressiva: la poesia lineare (lettura dei testi), all’interno della quale sono stati già catalogati 275 poeti e la poesia multimediale (con supporti sonori, video e performativi) con 140 poeti. E invece ascoltabile la voce reale di 98 poeti per la sezione lineare e 134 per quella multimediale.  Oggi, tutto questo patrimonio cult...

1Q84 libro 1 e 2. Aprile - Settembre

Il libro è tradotto dal giapponese da Giorgio Amitrano , pubblicato da Einaudi in unico volume che comprende i primi due romanzi di quella che in realtà è una trilogia. È chiaro l’omaggio, già dal titolo al 1984 di Orwell , e la frase: «La maggior parte della gente non crede nella verità, ma in quello che vorrebbe che la verità fosse», ne è un forte riferimento. Nel libro i protagonisti sono una donna e un uomo. La donna, Aomame  è bloccata in un taxi nel traffico, nella borsetta ha un affilatissimo rompighiaccio con cui deve uccidere un uomo . L’uomo, Tengo , insegnante di matematica in una scuola preparatoria e, aspirante scrittore dotato di buona tecnica, riceve da un editor senza scrupoli lo strano incarico di riscrivere il romanzo “ La crisalide d’aria ” di un'enigmatica diciassettenne, così da candidarlo a un famoso premio letterario. Il romanzo è un racconto fantastico. Intanto nel cielo ci sono due lune, una accanto all’altra, ma il lettore non si lasci ingannare d...

L'armata dei sonnambuli di Wu Ming

Sulla rivoluzione francese ci sono montagne di libri, ma in questo romanzo c’è tanto di diverso. Partiamo da quello che non c’è. Non c’è una sistematicità degli eventi, uno snocciolare degli anni come fossero olive, non ci sono tesi ed antitesi, e allora cosa c’è? Una storia, e vi sembra poco? Anzi ci sono delle storie, quelle della plebe rivoluzionaria in nome della quale ogni rivoluzione ha inizio e poi sempre finisce col travolgerla e umiliarla, meno male che questa volta, dalla parte della plebe, si schiera Scaramouche, un uomo in maschera che si aggira sui tetti, l’Ammazzaincredibili. Dicono che sia un italiano. Meno male che c’è Marie Nozière, una sarta e rivoluzionaria, una figura essenziale, tutto il romanzo ruota intorno a lei.  C’è la storia raccontata dal punto di vista di chi la fece, tutto in presa diretta, osserviamo gli avvenimenti accadere. “ Te lo si conta noi, com’è che andò. Noi che s’era in Piazza Rivoluzione. Qualchedun altro te lo conterebbe – e ma...