Passa ai contenuti principali

L'arte di correre di Murakami Haruki



Quando è iniziata la promozione di 1Q84, nell’autunno dello scorso anno, non avevo mai letto un libro di  Murakami Haruki. Da allora, non è trascorso un giorno che su internet non abbia letto qualcosa sullo scrittore giapponese. Su twitter è stato per mesi trending topic, cioè in cima alla lista degli argomenti di attualità. Non potevo esimermi, quindi, dal leggere il suo libro. 1Q84 è sul mio comodino, lo sto gustando.

Ho voluto però, come faccio sempre quando non conosco lo scrittore, informarmi su di lui e le sue opere. Ho scoperto che nel 2009 sempre per Einaudi è stato pubblicato, L’arte di correre. «Come avevo fatto a non leggere mai nulla di Murakami ?», mi sono detto. Ebbene, anch’io corro, o meglio. Ho praticato diversi sport ma la corsa a piedi, sebbene avessi provato diverse volte, non riuscivo a farmela piacere. Troppa fatica! Ma ne ero attratto; c’era da aspettare il momento giusto. Due anni fa ho acquistato una spin bike e la sera ho pedalato per trenta, quaranta minuti, dalla primavera fino alle porte dell’estate. Poi, ho provato a correre. Appena ho compiuto le prime falcate, ho capito che era giunto il momento. La corsa era fluida, le gambe rispondevano bene e, soprattutto quello che era stato il mio più grande problema, il fiato: non mi mancava più. Da allora corro almeno tre volte a settimana per dieci chilometri. 

Leggere le riflessioni contenute in questo libro - in questo momento della mia vita - e, trovarci la determinazione e l’esperienza di quest’uomo; credo sia importante per me. Non scrive solo di corsa e la corsa non è solo uno sport per lui.

Scrivere è un lavoro sedentario, faticoso e pericoloso. E’ una perenne lotta con i lati oscuri del proprio essere, indispensabile quindi, eliminare le tossine che l’atto creativo determina nell’animo dello scrittore. Correre per vincere sì ma non per battere gli avversari ma per raggiungere gli obiettivi prefissati. Correre ogni giorno per un’ora o due senza parlare con nessuno, trascorrere quattro cinque ore seduto a scrivere in silenzio: non lo trovo né stancante né noioso. Quando faccio qualcosa, qualunque essa sia, se non mi ci dedico anima e corpo non concludo nulla, sono fatto così.

Sono alcune delle parole che si trovano in questo libro. Leggere qualcosa e ravvisarne un’appartenenza, è sempre un modo per approfondire la conoscenza di sé.

Commenti

  1. Io ho letto Norwegian Wood che mi è piaciuto, sì, ma con juicio. Per il momento, dunque, faccio pausa. Poi vediamo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho scoperto Murakami da poco, mi piace, sto per finire 1Q84. Credo che, come accade spesso, leggerò tutto ciò che ha pubblicato.

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Limonov di Emmanuele Carrère

Il libro è uscito nel 2012, è stato un caso letterario, scelto da "Repubblica" e dal "Corriere della sera", come il miglior libro, ha vinto la XV edizione del premio Malaparte e in Francia il premio Renaudot . È una biografia romanzata su Eduard Limonov , pseudonimo di Eduard Veniaminovich Savenko , scrittore e politico russo che, qualche giorno fa, ha compiuto 71 anni. Prima del bestseller di Emmanuel Carrère, nessuno lo conosceva, se non in Russia. Quando Carrère gli ha chiesto un parere sul libro, ha risposto così: «Non te lo dico. Forse un giorno te lo dirò o forse non te lo dirò mai. È meglio così». 

Non luogo a procedere di Claudio Magris

Nei romanzi storici realtà e finzione si alternano, si mischiano; accade anche nell’ultimo libro di Magris . Il protagonista, che non viene mai nominato, è ispirato a Diego de Henriquez , nome poi italianizzato in   Diego de Enriquez, fu uno studioso e collezionista triestino di cimeli soprattutto bellici.  Enriquez fu un archivista della guerra, non perché amava i suoi orrori, ma, al contrario riteneva la pace il bene sommo dell’umanità, convinto che il Museo “ Centro internazionale abolizione guerre e per la fratellanza universale e per l’abolizione del male e della morte dal passato e dal futuro, a mezzo dell’invenzione del tempo quale conseguenza dello svincolamento dallo spazio-tempo ”, potesse essere un potente modo per ricordarlo. Il Museo venne realizzato dopo la sua morte, avvenuta in circostanze misteriose il 2 maggio 1974 , durante un incendio notturno sviluppatosi in uno dei suoi depositi. Diverse sono state le inchieste ma non hanno portato da nessun...

XXI secolo di Paolo Zardi

Un venditore di depuratori d’acqua, che vende porta a porta, ogni giorno svolge il proprio lavoro con dedizione avendo come scopo la serenità della famiglia. Una moglie e due figli, Miriam e Marco. Eleonore in seguito ad un ictus va in coma e il marito, casualmente, scopre un cellulare della moglie del quale ignorava l’esistenza, e nella scheda SD delle foto di lei nuda. Chi era veramente la donna che aveva sposato e che si prendeva cura dei suoi figli?  Lui, il suo nome nel romanzo non viene mai rivelato, è costretto a fare i conti con la sua vita. Ambientato in un futuro prossimo del XXI secolo ormai decadente, il romanzo ci interroga sulle relazioni che viviamo abitualmente e dietro le quali si nasconde altro; un estraneo rispetto a ciò che si credeva di conoscere.  L’idea del romanzo è nata nell’autore da una notizia di cronaca nera che lo aveva colpito. Una donna, impiegata in una piccola ditta di pulizie era stata uccisa a casa sua; da principio si è ...