Questo libro (editori Laterza , Contromano ) è una bomba. Una deflagrazione potente che mi ha risvegliato. Ogni tanto e senza sapere come vago nell’indifferenza, conseguenza forse delle tante strade percorse che non mi hanno portato a scoprire nessuna meta, almeno significativa per me. La società pressa con i suoi tempi omologanti. Si nasce, si cresce, si va a scuola, si inizia a lavorare, si conosce una ragazza che diventa tua moglie e, poi i bambini, s’invecchia e si muore. Be’ non va così per tutti ma il mondo non te lo perdona, se salti un passaggio, c’è e ci sarà sempre qualcuno che ti biasima, che ti dice: «E come mai? mi dispiace.», e per un attimo o per giorni, mesi anni, finisce che ti senti anche in colpa, e ti chiedi: «Forse c’ho qualcosa che non va, ma perché io, ancora …». Solo uno strattone, ogni tanto, mi dona lucidità, permettendomi di vedere aldilà delle nebbie, pesanti, che adombrano i pensieri, per osservare ciò che la vita sociale impone: un unico bina