Ho scoperto Andrea Vitali per caso, ho letto, infatti, “Parola di cadavere” della collana Racconti d’autore del sole 24 ore e mi è piaciuto. Bello lo stile di Vitali, un tuffo indietro nel tempo nel saper raccontare italiano. Tutte le storie che racconta sono ambientate a Bellano che è il paese in cui vive e dove esercita la professione di medico. Anche quest’ultimo libro edito Garzanti, è ambientato nella sua bella città, in particolare nella casa di cura gestita dall’energica suor Speranza.
Ernesto, il nipote che aveva accudito la zia per tre anni, andava a trovarla ogni giorno e, conosceva bene l'odore delle mentine di cui tanto era golosa e che circondava la sua cara parente, ma quel giorno nella stanza aveva sentito odore di aglio. Un particolare che accompagnerà il lettore di pagina in pagina e che coinvolgerà anche l’altro nipote Antonio, che non ha mai voluto sapere nulla della zia, il dottor Fastelli e il direttore della filiale del credito Orobico. Gli ingredienti per un buon minestrone letterario ci sono tutti, affamati commensali di lettere, buona lettura.
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