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L'editor



E’ semplice mandare una mail, allegare un file …

- Cosa?
- Chiunque è stato non aveva nulla da fare. 
- Che stai dicendo?
- Chiunque è stato quello che aveva da dire non riusciva a dirlo. 

Lo lasciai sfogare, non c’era nulla da fare, non mi ascoltava.

- Chiunque è stato ha pensato quello che ho da dire lo scrivo: male!
- E no, se scrivi, lo devi fare bene, altrimenti lascia stare.

Guardarlo in quello stato faceva un po’ ridere, ma non potevo farlo: avrei provocato una reazione abnorme. Si allontanò nell’altra stanza, lo vidi ritornare agitando dal corridoio un malloppo di fogli che scaraventò sul divano.

- Leggi!

Disse, indicando tremante i fogli sparsi dappertutto gli occhi erano fulmini pronti a saettare. Mi avvicinai al divano, era un manoscritto: “Il barbone e il ragazzo”.

- Come si è permesso, scrivere è una cosa seria, ci vuole pazienza, metodo e …

La pausa non preannunciava nulla di buono, attendevo con i fogli in mano, già sapendo cosa aspettarmi.

- TA -LEN-TOOO.

Un urlo sovra umano, le vene giugulari sembravano sul punto di esplodere. Si lasciò cadere sul divano, esausto. Poi un silenzio strano, teneva gli occhi chiusi, respirava con spasmi ritmati, spalancò gli occhi, quasi gli uscivano dalle orbite, muoveva le mani con gesti scomposti, quasi volesse afferrare l’aria. 

- Leggere è più difficile!

Non disse più nulla, mai più.

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