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Fahrenheit 451




E’ stato il primo libro che ho letto appartenente al genere, che ho scoperto dopo tempo, chiamarsi distopico; poi, affascinato da queste storie non ho più smesso;  “ Il Mondo Nuovo ” di Huxley,  “ La fattoria degli animali ” e “ 1984 ” di Orwell,  “ Il signore delle mosche ” di Golding ... 

451 è il numero che ha sull’elmetto Montag il protagonista del romanzo di Ray Bradbury, “ … l' uomo degli incendi il pirofilo ”  -  come gli dice Clarisse la vicina di casa “ un po' stramba ” -  fa parte del corpo dei vigili del fuoco, il cui compito non è quello di spegnere gli incendi ma di appiccarli .  Per Montag è un bel lavoro “ il lunedì bruciare i luminari della poesia, il mercoledì Melville, il venerdì Whitman, … ” perché leggere è contro legge.
Ma poi succede qualcosa, “ la stramba” una sera gli chiede “ fissandolo piena di curiosità e di stupore: "Siete felice?” questa banale domanda lentamente  cambiò il pompiere e quando per caso legge una poesia, da persecutore, diventa vittima del regime insieme ad un gruppo di clandestini che hanno imparato i libri a memoria per tramandarli e salvare l’umanità.

“ C'era un buffissimo uccello, chiamato Fenice, nel più remoto passato, prima di Cristo, e questo uccello ogni quattro o cinquecento anni si costruiva una pira e ci si immolava sopra. Ma ogni volta che vi si bruciava, rinasceva subito poi dalle sue stesse ceneri, per ricominciare. E a quanto sembra, noi esseri umani non sappiamo fare altro che la stessa cosa, infinite volte, ma abbiamo una cosa che la Fenice non ebbe mai. Sappiamo la colossale sciocchezza che abbiamo appena fatta, conosciamo bene tutte le innumerevoli assurdità commesse in migliaia di anni e finché sapremo di averle commesse e ci sforzeremo di saperlo, un giorno o l'altro la smetteremo di accendere i nostri fetenti roghi e di saltarci sopra. 
Ad ogni generazione, raccogliamo un numero sempre maggiore di gente che si ricorda. ”


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