Ci sono dei libri che prendi dagli scaffali della libreria senza leggere la quarta di copertina, senza alcuna informazione, perché lo scrittore, in sé, è garanzia; perché da tempo leggi i suoi libri e sai cosa troverai, e la cosa si ripete così da anni. Sai dell’uscita del libro, vai in libreria, lo compri e torni a casa desideroso di appagare l’astinenza dal piacere; come quando ti appresti ad assaporare un piatto tipico, ne conosci il sapore e quel che ti aspetti è lo stesso gusto, quello di sempre, non è abitudine, no, quella mai, altrimenti non ci sarebbe più piacere. È più voglia di qualcosa che conosci, che sai essere in linea con i tuoi gusti, e che si rinnova ogni volta. Questa volta, caro Benni , mi sono trovato spaesato, non c’erano i soliti personaggi che, benché fantasiosi, riesci a rendere, grazie alla tua maestria di scrittore, veri; non c’erano le invenzioni mirabolanti, gli espedienti letterari, che fanno di te uno scrittore unico, nel panorama italiano e